COSTANZIA

 

Stipite dei Signori di Costigliole

 

 

Antonio CONSTANZIA o COSTANZIA, acquistò la terra di Costigliole presso Saluzzo con instrumento dell’8-VIII-1111 (non ci risulta che a tale atto sia connesso una successiva investitura, la prima investitura che sicuramente venne data ai Costanzia del luogo di Costigliole è quella del 1215), secondo il Manno e altri studiosi era originario di Napoli, secondo il della Chiesa era un esponente della potente famiglia Costanzi di Alba trasferitosi nel Marchesato di Saluzzo

= …………………

 

A1. Daniele, Signore di Costigliole, la sua filiazione da Antonio de Costanzia non è provata in via documentaria ma in via ipotetica appare probabile, anche osservando l’onomastica (viv. 1142)

= …………….

 

B1. Antonio (?), Signore di Costigliole (i documenti non ne riportano il nome ma ipotizziamo sia Antonio per una continuità onomastica secondo le consuetudini medievali)

= ……………….

 

C1. Guglielmo, Signore di Costigliole, investito del castello, del villaggio e intero territorio dal Marchese Manfredo II di Saluzzo il 18-II-1215 [la data è controversa in quanto esistono due versioni del documento una riportante “X kal. Madii” e l’altra “X kal. Martii” ma viste le vicende biografiche di Manfredo II, morto tra il 20 ed il 27 febbraio 1215 è preferibile la versione con Martii conservata nell’archivio della famiglia, per il testo dell’investitura vedi Nota], venne investito di parte delle decime delle parrocchie di Lagnasco, Costigliole, Villa, Alpiasco e Villanova dal Vescovo di Torino nel 1195 (successivamente anche quelle di Busca e Villanovetta ma non più di quelle di Villanova), Castellano di Saluzzo (ricopriva l’ufficio assieme al fratello Rodolfo) dal 1192, Governatore del Castello Soprano di Saluzzo, di Revello e della Val Po dal ?-VII-1192, Castellano di Revello (ricopriva l’ufficio assieme al fratello Rodolfo) dal 1216, teste al lodo emesso nel 1169 da Bonifacio di Monferrato nella contesa tra il Conte di Savoia ed il Marchese di Saluzzo circa il possesso di Barge, teste di un atto di donazione da parte di Alessio di Roffredo all’Abbazia di Staffarda nel 1174, teste in qualità di Castellano di Saluzzo alla vendita fatta da Pietro e Oddone Manisiel alla Contessa Alasia di Saluzzo del terreno per edificarvi la chiesa di San Lorenzo in Saluzzo il ?-VII-1192 (citato nel documento come W. Costanza Castellanus), nel 1200 in qualità di capo della famiglia ebbe dal Marchese di Saluzzo il privilegio di utilizzare uno stemma (tale possibilità fu accordata a sole 60 famiglie del Marchesato), teste alla convenzione tra il Marchese di Saluzzo ed il Comune di Cuneo l’11-XI-1200, nel 1202 fu tra i 60 uomini che giurarono l’osservanza dei patti inseriti nel contratto dotale di Maria di Torres (sposa di Bonifacio di Saluzzo), come Castellano di Saluzzo investì Pietro Marcellino e i suoi eredi dei beni che possiedono in Saluzzo e nel Marchesato il 2-I-1211, teste col figlio Giacomo all’atto di donazione di Alasia e Manfredo III di Saluzzo al Monastero di Staffarda in risarcimento dei danni arrecati da Manfredo II il 23-III-1215, teste all'atto di ipoteca data da Alasia al Monastero di Staffarda sul luogo di Villa fino a 700 lire rinforzate il 4-IV-1216, come Castellano di Revello fideiussore del prestito di 100 marchi d'argento fatto dai monaci di Staffarda alla contessa Alasia contro ipoteca di quanto possiede a Villa e Centallo nel 1216, in qualità di Castellano di Revello sottoscrisse il trattato d’alleanza tra il Comune di Torino ed il Marchese di Saluzzo il 5-VII-1222, teste col fratello Rodolfo all’atto di donazione di alcuni beni siti in Racconigi fatto dalla Contessa Alasia alla figlia Agnese, citato come “quondam” in un atto del 28-VII-1231 (+tra il 5-VII-1222 ed il 28-VII-1231)

= Adelasia ……………… (forse è la Adalasia de Costillolis citata nel documento del ?-VII-1192 circa la vendita di un terreno da parte di Pietro e Oddone Manisiel)

 

D1. Giacomo, Signore di Costigliole, giurò fedeltà al Marchese di Saluzzo il 15-VI-1259 ricevendo investitura del feudo, Castellano di Scarnafigi dal 1258, Castellano di Sanfront dal 1265, teste col padre alla donazione di Alasia e Manfredo III all’Abbazia di Staffarda il 23-III-1215, assistette col fratello Corrado al giuramento dei Signori di Racconigi nel 1240, teste col fratello Corrado alla sentenza d’arbitrato emessa da Uberto Conte di Biandrate nella contesa tra il Marchese di Monferrato tutore di Tommaso Marchese di Saluzzo ed il Marchese di Busca il 12-IV-1247, teste all'investitura data dal Marchese di Saluzzo a Borgogno di Mercenasco di quanto questi possedeva a Scarnafigi il 7-III-1263, essendo in pericolo di morte dichiarò con atto del 6-II (o V)-1265 di essersi appropriato di beni e ragioni di spettanza dell'ospizio di S.Ilario, dipendente dal monastero di Rifreddo, e di avere in animo di tutto restituire, teste a una donazione al monastero di Casanova il 28-XII-1275 (viv. 1275). Da lui discese la Linea Primogenita dei Costanzia

D2. Manfredo, Signore di Costigliole, a nome proprio e dei fratelli fece atto di transizione con la Badessa di Caramagna circa il teloneo dell’Ospizio di Felesetto il 24-VIII-1230

D3. Antonio, Signore di Costigliole, investito il 12-IV-1247, reinvestito il 15-VI-1259 (viv. 1259). Da lui discese la Linea detta de Burgo

D4. Enrico, Signore di Costigliole, investito il 12-IV-1247, reinvestito il 15-VI-1259, citato nel testamento di Tomaso I di Saluzzo del 1265, teste a una vendita al monastero di Casanova il 7-IV-1266 (viv. 1266). Da lui discese la Linea detta de Domo

D5. Oberto, Signore di Costigliole, teste a Saluzzo nel 1244 ad un atto in favore dell’Abate di Staffarda, teste all’atto d’omaggio del Marchese di Saluzzo al Marchese di Monferrato per le terre di Val Stura e Dogliani il 17-XI-1254 (citato come Ubertus de Costigliolis), teste all'investitura del Monastero di Rifreddo il 7-VII-1265 (citato come Obertus de Costigliolis), nel 1267 (ma potrebbe essere anche 1257) teste a un lodo del Marchese di Saluzzo sulla contesa per le decime di Revello fra le monache di Rifreddo e il Priore di S.Giovanni di Rifreddo, Oberto di Costigliole Procuratore del Marchese di Saluzzo nell'investitura di Gaiola a Giacomo Brocardo il ?-I-1276 (viv. 1276)

= ………………..

 

E1. Manfredo, Signore di Costigliole, Podestà di Dronero e della Val Maira dal 18-III-1289, teste ad un atto di donazione al Monastero di Casanova il 17-III-1282, arbitro con Giacomo Pasero da Cuneo alla lite tra il Marchese di Saluzzo ed i Signori di Caraglio circa il possesso del castello di Caraglio il 3-IV-1286 (viv. 1289)

= …………………

 

F1. Oberto, Signore di Costigliole, investito con cinque cugini il 10-I-1335 e reinvestito in antiquum con undici cugini (così dice il Casalis, secondo il della Chiesa i cugini erano dieci) il 4-VII-1336, fece atto di transazione coi cugini dividendo il feudo in sette parti il 26-XI-1341, firmò un instrumento con la città di Fossano assieme ai cugini il 10-VI-1304, citato (assieme a Giovanotto Costanzia) in sentenza di arbitri tra il Marchese Manfredo di Saluzzo e suo figlio Federico il 22-V-1329 (Ianotus et Obertus de Costiglolis giurano riconoscere Federico come Signore con altri 27 vassalli), nel 1341 concedette assieme ai cugini  privilegi agli abitanti di Costigliole (+tra il 1341 ed il 1374). Morto senza prole la sua parte di feudo tornò al Marchese che ne investì nel 1374 Antonio Costanzia de Burgo.

 

 

D6. Ajmo detto Aymetto, Signore di Costigliole (+tra il 1250 ed il 1300)

= ………………..

 

E1. Faccio detto Facciotto, Signore di Costigliole, affittò dal Vescovo di Torino parte delle decime di Dronero il 13-XI-1308, Podestà di Dronero e della Val Maira dal 1305, nel 1305 ricevette in pegno i 4 forni di Dronero (di proprietà del Marchese di Saluzzo) da Federico di Saluzzo che gli era debitore di 150 lire per la custodia del castello di Caraglio e non aveva di che soddisfarlo, fu posto a capo della chiesa di San Ponzio di Dronero dal Vescovo di Torino con atto del 13-XI-1308 (viv. 1308)

= ………………….

 

F1. Giovanotto (Ianotus), Signore di Costigliole, investito il 10-I-1335 e reinvestito in antiquum assieme ad undici cugini il 4-VII-1336, citato (assieme ad Oberto Costanzia) in sentenza di arbitri tra il Marchese Manfredo di Saluzzo e suo figlio Federico il 22-V-1329 (Ianotus et Obertus de Costiglolis giurano riconoscere Federico come Signore con altri 27 vassalli), fece atto di transazione coi cugini dividendo il feudo in sette parti il 26-XI-1341, nel 1341 concedette assieme ai cugini  privilegi agli abitanti di Costigliole (viv. 1341)

= ………………….

 

G1. Faciotto, Signore di Costigliole, nominò eredi i cugini Peronetto q. Pietrino e Giacobino q. Benedetto probabilmente perché gli premorì il figlio (test. 23-I-137…)

= ………………….

 

H1. Antonio (+prima del padre)

 

 

G2. Nicolò, Signore di Costigliole, divenne tutore di Giovanni di Busca (del ramo detto dei Massocci) dei Signori di Rossana con atto del 14-XI-1353 (viv. 1353)

 

 

F2. Federico, Signore di Costigliole

 

 

E2. Niccolò, Signore di Costigliole, firmò atti il 17-VI-1286, teste all'investitura di Centallo e delle sue regalie data dall'Abate di San Dalmazzo al Marchese di Saluzzo il 12 (o 19)-I-1297, teste con il cugino Corradino ai privilegi concessi dal Marchese di Saluzzo agli uomini di Saluzzo il 18-II-1299 (o nel 1298 la data non è sicura), firmò l’instrumento con la Città di Fossano assieme ai cugini il 10-VI-1304, Procuratore del Marchese di Saluzzo a rimettere Fossano e il suo casello a Rostagno de' Maironi (Procuratore del Re di Napoli) il 13-V-1307, teste all'atto con cui il Marchese di Saluzzo investì Pagliuccio di Nucetto di 1/2 Rossana il 13-X-1317, teste a compromesso tra il Pievano di Lombriasco e Federico di Virle nel 1321 (viv. 1321)

= …………………..

 

F1. Costanza

= 1290 Alessandro di Busca, Signore di Rossana, Polonghera e Cavallerleone (+1317) (vedi/see)

 

 

E3. Merlo, Signore di Costigliole (viv. 1300)

 

 

D7. Corrado, Signore di Costigliole, investito il 5-VI-1259, Podestà di Dronero e della Val Maira nel 1294 e nel 1295, assistette col fratello Giacomo al giuramento dei Signori di Racconigi nel 1240, firmò la convenzione tra il Marchese di Saluzzo ed il Marchese di Busca il 12-IV-1247, teste col fratello Giacomo alla sentenza d’arbitrato emessa da Uberto Conte di Biandrate nella contesa tra il Marchese di Monferrato tutore di Tommaso Marchese di Saluzzo ed il Marchese di Busca il 12-IV-1247, teste alla convenzione tra il Marchese di Saluzzo e gli uomini della Val Maira il 20-II-1264, teste all'investitura di certe decime di Busca al Marchese Enrico di Busca da parte del Vescovo di Torino nel 1265, teste ad una convenzione con Barge il 3-IV-1266, teste alla donazione del feudo di Serravalle nelle Langhe a Tommaso I di Saluzzo da parte di Enrico del Carretto Marchese di Savona l’1-II-1276, nominato nella "privazione di Busca" (= confisca del feudo) fatta da Tommaso I al Marchese Manfredo di Busca nel 1276, Giudice con Amedeo di terzuolo di Manfredo e Giacomo di Busca che avevano attentato a Tommaso I di Saluzzo nel 1277, Arbitro con Amedeo di Verzuolo tra il Marchese di Saluzzo e il Marchese Manfredo di Busca, Arbitro con Manfredo Roggero in una causa tra il Marchese di Saluzzo e Francesco Tortella di Barge nel 1279, nel 1281 partecipò col Marchese di Saluzzo all’assedio e alla conquista di Busca, presenzia a stesura atto dedizione degli uomini di Busca al Marchese di Saluzzo il 20-V-1281, teste al trattato di pace tra Tommaso I ed il Comune di Cuneo il 7-VII-1281 (viv. 1295). Da lui discese la Linea detta de Garro

D8. Gerardo o Girardo, Signore di Costigliole, giurò fedeltà al Marchese di Saluzzo il fedeltà l’8-III-1277 (secondo il Casalis il giuramento avvenne l’8-V-1277), teste all'atto d'accordo tra il Marchese di Saluzzo ed il Marchese di Busca nel 1277 (viv. 1277). Da lui discese il Ramo Cadetto dei Costanzia

 

 

C2. Rodolfo, Signore di Costigliole, Castellano di Saluzzo (ricopriva l’ufficio assieme al fratello Guglielmo) dal 1192, Castellano di Revello (ricopriva l’ufficio assieme al fratello Guglielmo) dal 1216, teste col fratello Guglielmo all’atto di donazione di alcuni beni siti in Racconigi fatto dalla Contessa Alasia alla figlia Agnese (vedova del Giudice di Torres) nel 1222 (viv. 1222)

C3. Ulrico, Signore di Costigliole, Cortigiano del Marchese di Saluzzo Manfredo II, teste a Saluzzo di un atto di vendita fatto da Tonino e Tommaso di Revello all’Abbazia di Staffarda

 

 

B2. Pietro, Signore di Costigliole, Governatore del Castello Soprano di Saluzzo, di Revello e della Valle del Po (nominato prima del 1186), teste all’atto di donazione di del Marchese di Saluzzo all'Abate di Caramagna nel 1152, teste a un atto vendita di terreni all'Abbazia di Staffarda il ?-II-1171, fece contratti col Marchese di Saluzzo nel 1186, teste all’atto di convenzione tra il Marchese di Saluzzo e l’Imperatore ad Asti il ?-III-1187 (insieme a Guglielmo di Pallod e ai fratelli Corrado e Bonifacio di Monferrato), teste all’atto di vendita della Val Stura al Marchese di Saluzzo da parte dell'Imperatore in Asti il ?-III-1187 (viv. 1187). Altri atti a volte a lui attribuiti si riferiscono in realtà ad un Pietro Costanzi di Alba, Signore di Moitelupo.

B3. Anselmo, Signore di Costigliole, teste ad un atto vendita di terreni in Pomarolo da Daniele di Verzuolo all'Abbazia di Staffarda il 21-III-1157, teste all’atto donazione da parte del Marchese di Saluzzo di quanto possedeva in Casanova all'Abbazia di Staffarda in Saluzzo l’8-V-1161 (citato come Anselmus de Costilliolis), teste all’atto di vendita delle rive del Maira da Enrico di Busca al Marchese di Saluzzo a Villafalletto il 28-V-1163 (citato come Anselmus de Custeolis), teste nel giudizio in cui si perdonava ad Ardizzone Signore di Roccasparvera d'aver consegnato il castello ai nemici il 29-V-1163, teste con il fratello Ribaldo all’atto di acquisto da parte del Marchese di Saluzzo delle ragioni che avevano Robaldo e Bartolomeo figli di Tidino su Villa e a Verzuolo il 2-X-1163, teste con il fratello Robaldo all'atto di acquisto da parte del Marchese di Saluzzo di un sedime a Verzuolo per 15 lire di Susa il 2-X-1165 (in tale atto è citato come Anselmus de Costellolis), '65 teste a un atto di donazione del Marchese di Saluzzo al Monastero di Santa Maria di Casanova nel 1165, teste fratello Robaldo di un atto di pacificazione della Val Stura a Vinadio nel 1165, teste a un atto di acquisto del Marchese di Saluzzo nel 1167 (viv. 1167)

B4. Robaldo, Signore di Costigliole, teste con il fratello Anselmo all’atto di acquisto da parte del Marchese di Saluzzo delle ragioni che avevano Robaldo e Bartolomeo figli di Tidino su Villa e a Verzuolo il 2-X-1163, teste con il fratello Anselmo all'atto di acquisto da parte del Marchese di Saluzzo di un sedime a Verzuolo per 15 lire di Susa il 2-X-1165 (in tale atto è citato come Robaldus de Costellolis), teste col figlio ed il fratello Anselmo di un atto di pacificazione della Val Stura a Vinadio nel 1165 (viv. 1165)

= ……………….

 

C1. Giacomo, teste col padre a Vinadio di un atto di pacificazione della Val Stura a Vinadio nel 1165

 

 

B5. Bertrando (?), Signore di Costigliole, citato in atto del 1165 (è un ipotesi che sia da collocarsi qui Bertrando Costanzia, in realtà non abbiamo elementi certi per stabilire che Bertrando fosse padre dei figli che gli attribuiamo, i quali è certo fossero fratelli fra di loro e nati da un genitore di cui i documenti non tramandano il nome), capostipite della Linea Ultrogenita dei Costanzia

 

 

 


Nota: La questione dell’investitura a Guglielmo Costanzia è più controversa di quanto appaia. Secondo alcuni sarebbe stato il primo investito del feudo di Costigliole ma ciò a mio parere appare quanto mai foriero di complicazioni. Si può notare infatti che sia i suoi antenati più prossimi che i cugini usavano un cognome che nelle se varianti latine può essere tradotto come di Costigliole: ciò appare quanto mai singolare e le uniche soluzioni plausibili a tale uso possono essere che in realtà la famiglia deteneva già prima del 1215 poteri signorili sulla terra di Costigliole (ed è la soluzione che adotto considerando anche il dato riguardante uno strumento di vendita della terra di Costigliole ad Antonio Costanzia nel 1111) oppure che la famiglia fosse residente a Costigliole (in tal caso però la condizione della famiglia sarebbe stata oscura – certamente una famiglia ragguardevole e senza poteri feudali difficilmente dimorava in un piccolo villaggio di campagna – e non si spiegherebbe come mai avesse tale familiarità coi Marchesi di Saluzzo). Un dato sicuro è che la prima investitura a noi nota è quella del 1215, tuttavia potrebbe trattarsi della prima investitura del feudo da parte dei Marchesi di Saluzzo. Nel testo non appaiono formule che richiamino precedente possesso da parte degli avi (ab antiquo, ut possiderunt maiores) e quindi potrebbe in definitiva trattarsi di una nuova infeudazione oppure di una prima investitura di una terra che era posseduta ma non ancora concessa legalmente in feudo.

Riporto a chiusura di questa breve nota il testo integrale dell’investitura concessa a Guglielmo Costanzia, così come è riportata nella copia autenticata il 6-IX-1440 dal Vicario Generale del Marchesato, Andrea Della Chiesa:

 

Anno a nativitate Christi MCCXV, indictione tertia, X kal. madii, in presentia testium subscriptorum, dominus Manfredus Salutiarum marchio, et dna Alasia uxor eius investiverunt Villelmum Constantiam, et Manfredus nepos eorum, filium quondam domini Bonefatii, similiter investivit Villelmum Constantiam ac dono dederunt et per rectum et liberum feudum in filio et filias castellum de Costigloliis cum villa et toto poderio et districto et contito cum domibus, agris, pratis, pascuis, nemoribus, gerbis cultis et incultis, montibus, vallibus, piscationibus, aquaticis ... et omnibus ad predictum locum de Costigloliis pertinentibus, et omni iure quod in eo loco habeant et videbantur habere de his omnibus sicut supra legitur

** [= Ad Integrum] investiverunt predicti dominus Manfredus marchio et dna Alasia comitissa et Manfredus nepos eorum iam dictum Villelmum Constantiam nomine recti et liberi feudi per se suosque heredes filios et filias et eorum heredes legiptimos, ut teneant et possideant in perpetuum sicut supra legitur sine contradictione predictorum donatorum et eorum heredum.

Actum est hoc in castello Salutiarum, salvis pactis comitis Mauriane ...

Testes adfuerunt Vido de Plozasco, Villelmus et Ruffus de Summaripa, Henricus de Costamagna, Ardizio de Ruviglasco, Bertramus de Arguelli et alii.  Et ego Segnorinus notarius sacri palatii interfui et hoc scripsi.

 

Tuttavia ribadiamo ancora che nella copia conservata nell’Archivio di Casa Costanzia sono presenti alcune differenze:

1)      martii” invece di “madii” (questa assai importante, si veda a tale proposito quanto scritto nella genealogia)

2)       varianti ortografiche

3)      non riporta il passo “ ... dopo aquaticis

4)      Segn.” invece di “Segnorinus notarius

 

 

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