ARCELLI: linea di Val Tidone e Borgonovo

 

 

 

 

Nobile Filippo Arcelli (vediissuto alla metà del XIV secolo), aveva proprietà in Borgonovo e altre località della Val Tidone, ereditate dal padre Francesco nel contesto della divisione successoria con i suoi quattro  fratelli). Sposa N.N.

                                                                         

A1. Nobile Giovanni (+ ante 1412), la sua vedova trattó con Filippo Maria Visconti Duca di Milano la cessione di

       Borgonovo e di Pavarano nel 1418 “a patto che fosse ridonata la grazia ducale a lei, alla vedova, ai fi­gliuoli a figliuole

       dell’estinto suo Bartolomeo, non che ai fautori di sua famiglia”.

       = Nobile Elena Radini Tedeschi (+ post 1418).

 

       B1. Conte Filippo (* circa 1375/1380 + Gradisca o Capodistria luglio 1421, sepolto a Padova), capitano di ventura al

              servizio del duca di Milano prima e della Repubblica Veneta poi, fu maestro d’armi del Colleoni. Il 20-9-1412 è

              investito, insieme al fratello, Conte della Val Tidone (con Borgonovo, Castel San Giovanni e altri 22 castelli). Il 21-

              10-1415 si proclama Signore sovrano di Piacenza, e mantiene la città fino al giugno 1418. A seguito della ribellione il

              Duca di Milano sopprime la contea di Val Tidone, ma lascia all’Arcelli il titolo comitale e le proprietà familiari. Passa

              al servizio di Venezia, dove svolge una serie di campagne in Friuli e nell’Istria, alla testa di un’armata di 10.000 fanti,

              garantendo il controllo di quelle regioni alla Serenissima. 

              a)   = Nobile Caterina, figlia del Nobile Leonardo Arcelli

b)      = Nobile Alasina (Alexina) Scotti

 

 C1. (ex 1°) Nobile Maddalena

        = Taddeo d’Este dei Marchesi di Ferrara (vedi/see) - Fa erigere  un monumento funebre al suocero Filippo Arcelli in

           S. Antonio di Padova nella cappella di S. Canziano, che era stata commissionata dallo stesso Arcelli; la

           cappella viene demolita nel 1651 e rinominata dei S.S. Cosma a Damiano.

              C2. (ex 1°) Nobile Margherita, promessa in sposa a Francesco Bussone, Conte di Carmagnola, ma da questi

                     respinta, forse su consiglio del Duca di Milano (esiste anche una versione contrastante, in cui è il padre a

                     rifiutarla), che propone al condottiero di sposare Antonia Visconti. Questo episodio è all’origine della ribellione

         del 1415.

              C3. (ex 2° ) Conte Lazzaro (+ 1451), Conte di Val Tidone 1412-1418 e poi confermato il 26-2-1450 dopo che

                     Milano passa sotto gli Sforza. La contea del 1450, peró, non comprendeva la Rocca d’Olgisio, né castel San

                     Giovanni, né gli antichi possedimenti dei Dal Verme). Negli anni ‘30 partecipó ad una campagna militare nel

                     napoletano, conducendo una unità di fanti per conto del Principe di Taranto alleato di Alfonso d'Aragona contro

                     Renato d'Angiò, Dopo la sconfitta nella battaglia navale di Ponza (4-8-1435), fu prigioniero dei genovesi, con lo

                     stesso pretendente al trono Alfonso d’Aragona e molti suoi ufficiali; i genovesi li condussero a Milano, dove

                     l’aragonese si conquistó l’appoggio del duca, decisivo per ottenere il trono di Napoli nel 1442. Dopo questi

                     eventi, dal 1442 al 1445, una volta divenuto Alfonso sovrano di Napoli, Lazzaro Arcelli ebbe incarichi

                     nell’amministrazione delle Puglie. Non è noto se egli avesse partecipato ai tentativi di Alfonso d’Aragona di

                     impadronirsi di Milano alla morte del Visconti; tuttavia il 26-2-1450, non appena impossessatosi di

                     Milano, Francesco Sforza si affrettò a confermarlo nei suoi domini in val Tidone. 

 

            Una tradizione riportata dal cronista piacentino Campi sostiene che due dei figli di lui (o del nipote conte Giorgio Antonio,

            figlio di Bartolomeo), Cesare e Torquato, si recarono a Napoli. Cesare avrebbe sposato Rebecca Caracciolo, e Torquato

            avrebbe sposato Livia Tomacelli. Da loro ebbe principio un ramo della famiglia Arcelli, aggregato al patriziato di Napoli per il

            Seggio di Capuana, ancora esistente nel secolo XVI.

 

  C4. Conte Giovanni (* circa 1398 + impiccato 6-5-1418), Conte di Val Tidone, è catturato dal Carmagnola

         presso Novi Ligure nel dicembre 1417, quando con lo zio Bartolomeo stava conducendo 600 fanti in aiuto al

         Doge di Genova Campofregoso; viene quindi impiccato davanti a Borgonovo, in esecuzione alla minaccia del

         Carmagnola di uccidere lui e lo zio se il padre Filippo non avesse capitolato.

 

        B2. Bartolomeo (* circa 1380 - + impiccato il 6 maggio 1418), investito Conte di Val Tidone insieme al fratello Filippo

               il 20-9-1412. Capitano di ventura. Nel marzo 1414 occupa Piacenza e Fiorenzuola per conto dei Visconti; quando

               nel settembre 1415 il Carmagnola è inviato a subentrargli nel controllo, abbandona Piacenza, raccoglie le sue forze

               (5.000 fanti) a Fiorenzuola e, nell’ottobre riprende Piacenza con il fratello Filippo. E’ catturato dal Carmagnola

               presso Novi Ligure nel dicembre 1417, con il nipote Giovanni e impiccato dal Carmagnola nell’assedio di

               Borgonovo.

               = Alesina Coppalati della Porta

 

               C1. Conte Giorgio Antonio (+ 1467 ?), Conte di Val Tidone. Dopo l’uccisione del padre abitò a Padova colla

                      madre Aloisia; ivi si trovava nel 1421.

                      = Isabella Anguissola dei Conti di Vigolzone.

 

          D1. Conte Filippo (+ 1477), sarebbe stato assassinato da Lazzaro Anguissola.

 

               C2. Nobile Caterina

                      = Giorgio Tommasini Baccarini

               C3. Nobile Margherita

                      = Pietro Guarinoni, di Verona

 

 

 

 

 

INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO

  • Comitato Scientifico Scientifico Editoriale del
  • Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
  • (Presidente: il XIII duca di San Donato, dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

  • info@genmarenostrum.com http://marco-lupis-it.webnode.it/