PATRIZIATO DI NOCERA DEI PAGANI (Salerno)

 

 

 

AVIGLIANO (AMAGLIANO O MAGLIANO) link esterno

Antica famiglia nobile di origine feudale derivata dai Signori di Maliano, feudo presso Capaccio, nel Cilento. Tale feudo appartenne poi a Riccardo (sec. XIII) e nel 1318 ne era intestato suo figlio Giovanni (sec. XIII-XIV). La famiglia si radicò poi in Amalfi, entrando a far parte della nobiltà locale. A tale casata appartennero poi personaggi di spicco come Alessandro, che fu Conte di Fondi per investitura di papa Clemente III, Mariano Conte di Monopoli per investitura della regina Giovanna II e Nicola-Giorgio (sec. XIV-XV) Vescovo di Melfi (1400) e fratello di Luigi, dal quale inizierà la linea di Nocera.

 

BALDINI

 

BUDETTA

 

CAPUANO

 

CASTALDO

antica famiglia patrizia di Ravello, che si ramificò poi in Tramonti, Nocera dei Pagani, Cava de’Tirreni e Castellammare, nelle quali città godè nobiltà; dopo lo scioglimento dei sedili nobili (1800) furono ascritti nel Libro d'Oro di Ravello; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Stefano, patrizio ravellese; Isolda (XIV-XV sec.), figlia di Antonio e Ceccarella Capece Zurlo, che fu data in sposa dal re Ladislao al suo unico figlio naturale Rinaldo di Durazzo (+ Foggia, post 1422), Principe di Capua e che dopo la morte di costui sposò Bartolomeo De Majo di Tramonti, dando origine alla famiglia che assunse il nome De Majo Durazzo, patrizi napoletani del Sedile di Montagna; Giovan Battista (XVI sec.), celebre condottiero di Nocera, dove fece erigere poi il Monastero di S. Maria di Monte Albino; Orazio (XVI sec.), patrizio di Castellammare, cavaliere gerosolomitano (1578), alla cui morte si estinse il ramo principale della famiglia. ARMA: fasciato ondato di argento e di azzurro; Alias: fasciato ondato di argento e di azzurro, a sei tronchi di alberi di verde caricati nelle prime.

 

DE BURGO

 

GRIMALDI

Nobile famiglia ramo dei Grimaldi Patrizi Genovesi e Signori di Monaco, si stabilì nell’agro nocerino nel XIV-XVI sec., entrando a far parte del Patriziato locale; a Nocera eressero il Palazzo Grimaldi (XVI sec.) (esistente tuttora) ed ivi ebbero alcune Chiese (come S. Maria delle Grazie dei Grimaldi) e Cappelle gentilizie; un altro ramo, invece, si trasferì a Napoli e fu iscritto al Patriziato del Monte Manso; un ramo si radicò poi a Roccapiemonte (dove tuttora esistono il Palazzo e la cappella gentilizia in S. Maria delle Grazie) e poi a Napoli, ecc. Alcuni membri di essi furono poi confermati Nobili ed accolti più volte nell’Ordine di Malta; in seguito vennero poi confermati Nobili anche dal Regno Borbonico in varie occasioni ed in seguito anche dalla Consulta Araldica del Regno d’Italia che li inserì nell’Elenco Nobiliare Italiano (1902); attualmente i vari rami moderni sono iscritti nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. ARMA: d’argento fusato di 15 pezzi di rosso in palo posti 5, 5, 5; Alias: losangato d’argento e di rosso; Alias: stesso fusato, ma con banda bianca caricata con croce di malta;

 

 

LAMBERTI

 

MANSO

 

MARINI

 

MAURO

 

RINALDO

 

PASTA

 

PIRRO

 

PAGANO

Antichissima ed illustrissima famiglia, probabilmente discesa da una casata longobarda (sec. XI) e non di origine normanna, sembra che fiorì in Roccapiemonte (SA) ramificandosi poi in varie città. Il casato ebbe feudi già in epoca del Principato longobardo; la famiglia godè poi nobiltà anche in epoca normanno-sveva e con gli angioni; nel sec. XIII si trasferirono poi da Roccapiemonte ad una zona dove sorse poi quella che divenne la città di Pagani, che da loro, probabilmente prese il nome; nel sec. XIV un loro ramo si trasferì a Napoli ed entrò nel patriziato e nella nobiltà di corte, ricoprendo grandi uffici; da essi discesero poi vari rami patrizi e casate feudali;

 ARMA (rami di Napoli, Nocera, Pagani e Lucera): Bandato d’oro e d’azzurro al capo d’ermellino caricato ddi un lambello a tre pendenti di rosso e la     bordura alternata e raddoppiata dieci volte d’Angiò (d’azzurro e d’argento; azzurro seminato di gigli d’oro caricati con un rastello di rosso) e                       Gerusalemme (d’argento caricato della croce potenziata d’oro cantonata da quattro crocette del medesimo); MOTTO: fortior pugnavit; ARMA                 (ramo di Salerno): Di rosso con quattro fasce ondate d’argento, con capo d’oro;

 

UNGARO

 

 

Fonti: - Ammirato (1580 e 1651,) Mazzella 1601 De Lellis 1671 Ricca 1859 Litta, Famiglie celebri Bonazzi di Sannicandro 1902 e 1913 de' Divitiis, Dizionario dei Predicati, 193 ed ediz. agg., 1965 Spreti 1936 Pellicano Castagna 1978 e 1983 Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano Archivio di Stato di Napoli Libro d’Oro della Nobiltà Italiana

 

 

 

 

INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO

  • Comitato Scientifico Scientifico Editoriale del
  • Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
  • (Presidente: il XIII duca di San Donato, dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

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