SESSA

Nobili, Patrizi Milanesi, Signori di Torrevilla, Nobili di Ticinallo

 

                         

                Linea di Valtravaglia

Tra i numerosi rami del casato Sessa, definito da V. Spreti di nobiltà antichissima e da A. Lienhard-Riva di sangue longobardo, quello di Valtravaglia è senza dubbio il più risalente, essendo documentato dalla seconda metà del XII secolo. L'identità del capostipite, chiamato nei documenti indifferentemente Petrus de Sessa o de Carcano, confermerebbe la tradizione tramandata dal cronista duecentesco Goffredo da Bussero, che vorrebbe i de Sessa discesi dal medesimo ceppo delle nobili famiglie Carcano, Parravicini, Caspani, Luini, de Casternago e de Castelletto, fatto ulteriormente avallato dagli antichi stemmi dove il cigno, simbolo araldico mantenuto da gran parte delle famiglie legate all'agnazione de Carcano, compare costantemente. Benché l'attacco genealogico con le altre linee del casato Sessa risulti incerto, la comune ascrizione delle stesse - nei secoli successivi - alla Corporazione dei Nobili del Castello di Sessa in Canton Ticino depone a favore della sicura appartenenza ad una stessa, seppur numerosa e dispersa, consorteria agnatizia. Ad una maggiore antichità si accompagnò una maggiore rilevanza storica: abbandonata nel XIII secolo la residenza presso il castello di Sessa (mantenuta invece più a lungo dai collaterali), i Sessa di Valtravaglia accrebbero la loro influenza discendendo le valli Travaglia e Cuvia lungo i fiumi Tresa, Margorabbia e Boesio con l'acquisizione di un vasto dominio territoriale; centro principale divenne la località strategica di Ticinallo, dove la Valtravaglia si affaccia sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Divenuti la famiglia più potente del circondario, gli Arcivescovi di Milano li nominarono vassalli arcivescovili di Travaglia e nel 1261 in persona di Francesco e Quirico Sessa furono investiti della Rocca di Travaglia a Castelveccana. Schieratisi in maggioranza coi Visconti contro i Torriani nella lotta per il dominio su Milano, ne furono ricompensati dall'Arcivescovo Ottone Visconti, che nel 1277 li comprese nella Matricula Nobilium dei patrizi milanesi. A partire dal Trecento la famiglia si ramificò in diverse linee, le più illustri delle quali furono quella di Sala (Sarra), vicina alla corte viscontea-sforzesca, e quella di Cannobio, trasferitasi a Bologna e imparentatasi con Papa Gregorio XIII. La linea più longeva fu comunque quella rimasta residente a Ticinallo, che annoverò pure un Vescovo di Como in persona di Enrico Sessa (1362-1380); dal Seicento però questa andò incontro ad un progressivo impoverimento causato da un eccessiva munificenza e conseguente indebitamento. I Sessa di Valtravaglia si estinsero in oscurità alla fine del XVIII secolo.

 

 

Pietro (de) Sessa o (de) Carcano, dominus e castellano di Sessa. In

atti del 1223 e del 1227 era detto figlio del fu Amizone (de) Carcano e padre di

un altro Amizone, assieme al quale concede dei prestiti agli uomini del comune

di Grantola in Valcuvia.

= …......

 

A1. Nobile Amizone, già adulto negli atti del 1223 e del 1227. E' probabilmente

      compreso fra i Capitanei de Sessa in una pergamena del 21-XII-1240, in cui

      l'Imperatore Federico II di Svevia ordina al comune di Como di restituire ai

      detti Capitanei il castello di Sessa, a patto che essi fornissero valide garanzie

      di fedeltà all'Impero.

      = …......

 

      B1. Nobile Alberto, il 24-VII-1263 compare assieme ai fratelli in un atto dove

            Napoleone della Torre, divenuto de facto Signore di Milano, si appropria dei

            diritti feudali sul comune di Grantola: quest'ultimo, non riuscendo a onorare

            i debiti contratti con i Sessa si vendette in signoria ai nobili Mandelli, i quali

            rivendettero i diritti a Napoleone della Torre. In occasione della guerra civile

            fra i Visconti e i Torriani, Alberto (de) Sessa parteggiò per i ghibellini Visconti,

            garantendo alla sua discendenza l'accesso alla Matricula Nobilium dei patrizi

            milanesi e, secondo quanto viene tramandato da Giovan Francesco del Sasso,

            anche altri speciali privilegi, come il diritto di godere del ''Maggior Magistrato''

            nella terra di Ticinallo sul Lago Maggiore e quello d'astenersi dal dover giurare

            fedeltà al feudatario della Valtravaglia, motivo per cui la località di Ticinallo fu

            ritenuta slegata da ogni vincolo feudale e i Sessa presero a qualificarsi come

            Nobiles de Ticinallo, alla stregua di un predicato del quale spesso e volentieri

            fecero uso anche senza premettere il cognome (de) Sessa.

            = …......

 

            C1. Francesco, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; nel 1294 è investito in

                  qualità di Vassallo Arcivescovile della Rocca di Travaglia a Castelveccana.

                  = …......

 

                  D1. Alberto, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; viveva ancora nel 1343

                         quando notificava il possesso beni immobili a Casalzuigno in Valcuvia.

                         = …......

                        

                         E1. Pietro, Canonico di Cuvio e titolare del beneficio di S. Maria de Caregno a

                               Como; fra il 1328 e 1342 fu Canonico della Chiesa di S. Vittore di Travaglia

                               e fra il 1346 e 1353 ne divenne Prevosto. Nel 1371 diviene procuratore del

                               Vescovo di Como Enrico Sessa, suo consanguineo. Fece testamento nel 1382

                               nominando eredi i fratelli e i nipoti con l'obbligo di un legato a favore della

                               chiesa plebana di S. Lorenzo in Valcuvia.

                         E2. Fiorina, Nobile di Ticinallo; assieme al fratello Giacomo nel 1387 compare

                               come debitrice in documenti della chiesa plebana di S. Lorenzo in Valcuvia.

                         E3. Giovanni (+ prima del 1381), considerato da alcune fonti capostipite della

                               linea antica di Daverio. Benché tuttavia il documento rogato in Daverio

                               da Guglielmino de' Daverio nel 1383 e il testamento del Canonico Pietro

                               Sessa del 1382 mostrino un Johannes de Sessa defunto negli stessi anni

                               e appartenente al medesimo casato originario del castello di Sessa, non

                               si può escludere che si tratti di due persone diverse. Qui sotto si seguirà

                               la genealogia del figlio che proseguì la linea nei luoghi d'usuale residenza

                               della linea Sessa di Valtravaglia.

                               = ….......

 

                               F1. Antoniolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. E' adulto in un atto

                                    del 1381 dove i suoi zii domini Francescolo e Giacomo sono chiamati

                                    ad arbitrare una controversia con il Capitolo di Cuvio circa i diritti su

                                    decime e massarizi.

                                    = …......

 

                                    G1. Gasparolo (+ prima del 19-VII-1421), Nobile di Ticinallo e Patrizio

                                          Milanese.

                                         = Nobile Rosa da Castello de Gattico, figlia di Ser Manfredo da Castello de

                                             Gattico, Conte di Castel Gattico. Rosa da Castello testò il 19-VII-1421.

 

                                         H1. Antoniolo (+ post 3-X-1453), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                               Nel suo testamento, datato 3-X-1453, vincolò i suoi beni per costruire

                                               un altare dedicato a S. Stefano presso la chiesa di S. Vittore di Bedero,

                                               che fosse edificato ''di fronte alle tombe dei suoi antenati'' e da dotare

                                               di una rendita annua di 10 fiorini d'oro per una messa settimanale e un

                                               annuale di 4 messe (di cui 1 cantata); stabilì inoltre in perpetuo presso

                                               il palazzo gentilizio di Ticinallo distribuzioni gratuite di grano e vino per

                                               i poveri nel terzo giorno delle Litanie. Il peso di questo legato fu diviso

                                               nei suoi tre figli e i loro discendenti, in proporzioni diverse a seconda

                                               dell'ordine di primogenitura.

                                               = …......

                                              

                                               I1. Giovanni Pietro, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Ereditò dal padre

                                                    la parte più consistente dei beni familiari, in particolare quelli di Ticinallo, e

                                                    i giuspatronati sulle chiese di S. Martino a Ticinallo e di S. Maria de Curte

                                                    a Muceno, oltre all'altare di S. Stefano a Bedero. Testò congiuntamente alla

                                                    moglie Callista nel 1510.

                                                    = Nobile Callista Luini

 

                                                    J1. Francesco Bernardino, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; letterato

                                                         autore di madrigali, nonché familiaris dell'Arcivescovo S. Carlo Borromeo.

                                                    J2. Bartolomeo (+ post 18-X-1549), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                                         Destinò cospicue somme di denaro per costituire le doti delle figlie dei

                                                         suoi massari. Commissionò il rifacimento della chiesa di S. Martino a

                                                         Ticinallo. Testò il 12-X-1524.

                                                         = …......

                                                        

                                                         K1. Giovanni Bernardino, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Dal 1608

                                                               fu Regio Cancelliere presso la Cancelleria Segreta dello Stato di Milano.

                                                               = ….......

                                                              

                                                               L1. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                                                     = …......

 

                                                                     M1. Carlo (+ post 12-II-1672), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                                                              Dal 1652 dovette far fronte agli ingenti debiti accumulati dalla

                                                                            famiglia, il maggiore dei quali era stato contratto con i cugini

                                                                            nobili Tinelli, i quali, noncuranti del loro rapporto di parentela,                                                                   

                                                                              cercarono di ottenere il maggior numero di terre al prezzo più

                                                                            basso. Carlo Sessa, percependo l'inganno, minacciò un ricorso

                                                                            in tribunale, sicché Gio. Antonio e Ferdinando Tinelli accettarono

                                                                            una minore estensione di terre in cambio di una copertura del

                                                                            debito più alta. Nel 1665 abbandonarono al Capitolo di Bedero

                                                                            il diritto sulla decima di Muceno in garanzia dell'antico pio legato

                                                                            di Antoniolo Sessa. Ormai impoverita, si considerò la famiglia

                                                                            decaduta dal patriziato milanese e non vi fu più annoverata.

                                                                            = ….......

                                                                           

                                                                            N1. Francesco Bernardino, Nobile di Ticinallo. Nel 1683, anche

                                                                                  a nome dei fratelli, tutti Nobiles de Ticinallo, inoltrò al Senato

                                                                                  una supplica per l'esenzione da alcune imposte a causa della

                                                                                  precaria situazione economica. Nel 1691 dovettero cedere al

                                                                                  Capitolo di Bedero altri fondi, ma riuscirono a riscattare il loro

                                                                                  antico diritto di decima a Muceno.

                                                                            N2. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo.

                                                                            N3. Gerardo, Nobile di Ticinallo.

                                                                            N4. Bartolomeo, Nobile di Ticinallo.

                                                                                  = ….......

 

                                                                                  O1. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo. Lui vivente, fu

                                                                                         ceduto definitivamente il diritto di decima su Muceno

                                                                                         al Nobile Cesare Porta di Porto.

                                                                                         = …......

 

                                                                                         P1. Un figlio

                                                                                               = …......

 

                                                                                               Q1. Giovanni Battista (+ post 14-X-1782), Nobile

                                                                                                     di Ticinallo. Sorta nel 1779 una nuova situazione

                                                                                                     di insolvenza, dovette cedere il ''Deserto'', ossia

                                                                                                     l'ultima porzione del dominio allodiale dei Sessa

                                                                                                     a Ticinallo. Da allora la famiglia scomparve dalle

                                                                                                     cronache e si ritiene estinta in oscurità.

 

                                                                              N5. Marco, Nobile di Ticinallo.

 

                                                               L2. Un figlio

                                                                     = ….......

                                                                   

                                                                     M1. Paolo Gerolamo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                                                     M2. Laura, Nobile di Ticinallo.

                                                                           = …...... Vigezzi                                                       

 

                                               I2. Quirico, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Si trasferisce nei pressi

                                                    di Ceresolo, località di Laveno sul Lago Maggiore, cambiando il predicato

                                                    in de Ceresolo per distinguersi dai cugini de Ticinallo. Lui e i suoi eredi

                                                    disattesero ampiamente l'obbligo di onorare il secondo terzo del legato

                                                    istituito dal progenitore Antoniolo Sessa di Ticinallo.

                                                    = …......

       

                                                    J1. Un figlio

                                                         = ….......

 

                                                         K2. Un figlio

                                                               = ….......

 

                                                               L1. Camilla, (* c. 1550 + Laveno post 9-XII-1588) Nobile di Ticinallo.

                                                                     = Laveno 1570 Nobile Giovanni Antonio Tinelli, Aulico Ducale

 

                                                                     M1. Nobile Felice Tinelli (* Laveno 1570 + 1646), castellano

                                                                           di Arona e Sindaco Fiscale del Ducato di Milano. I suoi figli

                                                                           furono creditori dei cugini Sessa di Ticinallo, dai quali però

                                                                           rischiarono d'essere portati in giudizio con l'accusa di usura;

                                                                           la loro discendenza, ancor oggi fiorente, acquisì nel '700 il

                                                                           il titolo di Signori di Gorla nel milanese.

                                                                           = Nobile Lucia Besozzi, figlia del Nobile Antonio Besozzi,

                                                                              castellano di Arona e originario di Monvalle.

 

                                                               L2. Giovannangelo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                                                     Esercitò la professione notarile tra il 1613 e il 1623.

 

                                                I3. Alberto (+ post 21-XII-1505), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                                    Testa il 21-XII-1505, vincolando i suoi beni per la porzione del legato

                                                    che gli spettava, in quanto terzo figlio di Antoniolo Sessa di Ticinallo.

                                                    = …......

 

                                                    J1. Giovanni Antonio, (+ post 19-III-1559) Nobile di Ticinallo e Patrizio

                                                         Milanese. Testò il 19-III-1559, lasciando come erede di tutti i suoi beni

                                                         il nipote ex sorore Lancillotto Rusca, Signore di Bironico, a patto che si

                                                         impegnasse a osservare l'antico legato Sessa. Lancillotto Rusca non solo

                                                         non si impegnò, ma tentò di rivendere i beni in parte al cugino Francesco

                                                         Bernardino Sessa, in parte al Nobile Tomaso da Porto, tuttavia l'intervento

                                                         dell'Arcivescovo S. Carlo Borromeo impedì queste intenzioni e ristabilì la

                                                         rigida osservanza del legato Sessa.

                                                     J2. Una figlia

                                                         = Antonio Rusca, Signore di Bironico

 

                         E4. Giacomo (+ post 1387), chiamato Comino.

                          E5. Francescolo, nel 1398 era Canonico della Collegiata di Cannobio.

 

                  D2. (collocazione incerta) Galvagnolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese

                        (+ prima del 1369); i suoi eredi nel 1369 possedevano fondi a Brissago

                        e a Cannobio nei pressi del Lago Maggiore.

                         = …......

                 

                        E1. Francesco, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese (+ prima del 1383)

                              = Balzarina …...... nel 1383 ebbe riconosciute da Giangaleazzo Visconti,

                                 Conte di Virtù, esenzione e immunità per certe sue cascine situate nei

                                 pressi del Lago Maggiore.

 

                              F2. Giovanni Battista (* Cannobio sul Lago Maggiore ? + Bologna post 1430)

                                    Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Secondo il de' Crescenzi Romani aveva

                                    residenza a Cannobio e solo successivamente si trasferì a Bologna, ove ebbe

                                    discendenza. Il motivo del trasferimento pare legato alle tumultuose vicende

                                    che sconvolsero il Lago Maggiore in seguito della tirannide instaurata dalla

                                    famiglia Mazzardi a Cannobio alla morte di Giangaleazzo Visconti nel 1402.

                                    Molte famiglie, in particolare quelle legate alla casa viscontea come i Sessa,

                                    furono perseguitate ed esiliate: il cambio di residenza avvenne secondo il                                    

                                    de' Crescenzi proprio nel 1403. Bologna peraltro era già stata scelta come

                                    città di esilio da altre famiglie di Cannobio come i Mazza e i de Giuli: i Sessa

                                    presero a chiamarsi (da) Cannobio, ma poiché già uno dei succitati casati

                                    aveva iniziato a chiamarsi allo stesso modo, i discendenti di Giovan Battista

                                    aggiunsero l'antico cognome al nuovo, risultando Cannobio Sessa di Ticinallo

                                    come ricordato anche dal Crollalanza nel suo Dizionario Storico-Blasonico.

                                    = …......

 

                                    G1. Francesco (+ Bologna post 1460) Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                                          = …......

 

                                          H1. Un figlio

                                                = …......

 

                                                I1. Giuseppe, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Nel 1577 fu Tesoriere

                                                     di Bologna e i suoi discendenti furono aggregati al patriziato bolognese.

                                                     = Donna Laura Guastavillani, figlia del Conte e Senatore di Bologna Don

                                                        Angelo Michele Guastavillani e di Donna Giacoma Boncompagni, nipote

                                                        quest'ultima di Papa Gregorio XIII Boncompagni.

 

                                                    J1. Giulia, Nobile di Ticinallo.

                                                         = Alessandro Bolognetti, Patrizio di Bologna

                                                    J2. Giacoma (+ in tarda età 20-VII-1646), Nobile di Ticinallo.

                                                         = Giovanni Torfanini, Patrizio di Bologna

                                                    J3. Orazio, Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese e Patrizio di Bologna. Nel 1588

                                                         era membro del Consiglio degli Anziani di Bologna.

                                                         = …......

                    

                                                        K1. Giuseppe Carlo, Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese e Patrizio di Bologna.

                                                        K2. Giacomo Filippo, Nobile di Ticinallo,Patrizio Milanese e Patrizio di Bologna;

                                                             militò come Alfiere Colonnello del Duca Carlo I Gonzaga-Nevers nella Guerra

                                                             di successione di Mantova e del Monferrato (1628-1631).

                                                             = …......

 

                                                             L1. Silvia Margherita (+ Bologna 1691), Nobile di Ticinallo.

                                                                   = Carlo Bolognetti, Patrizio di Bologna

 

                                                    J4. Giovanni Francesco, Nunzio Apostolico in Polonia e Segretario di Re

                                                         Sigismondo II di Polonia.

                                                    J5. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese e Patrizio di

                                                         Bologna; visse alla corte dei Re di Francia dove militò come Capitano

                                                         di Lance.

                                        

                                               I2. Giovanni Battista, Protonotario Apostolico.

 

                        E2. Altri figli di nome ignoto, eredi di beni situati a Brissago e Cannobio.

 

            C2. Paolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                  = …......

 

                  D1. Giovanni, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Viveva negli anni 1342-1353,

                        epoca in cui risulta risiedere nella località di Sala a Bedero Valtravaglia. Questa

                        notizia è confermata dall'Antiquario della Diocesi di Milano dove vien detto che

                        a Sala o Sarra ''abitava fin dal 1278 la nobilissima famiglia Sessa, descritta nella

                        Matricola degli Ordinari''.

                        = …......

 

                        E1. Paolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Fu Giureconsulto Collegiato, nonché

                              Avvocato Fiscale nel 1403 ed Edile per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

                        E2. Giacomo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Fu Giureconsulto Collegiato e nel

                              1403 Sindicator laicus degli ufficiali della Camera Ducale.

                        E3. Gasparino, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Nel 1404 è uno dei Sei Tesorieri

                              della Camera Ducale.

                              = ….......

                             

                              F1. Paolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Nel 1428 fu Generale della Valtellina

                                   e dal 1448 Podestà della Valsassina.

                                   = …......

 

                                   G1. Gaspare (* 142... + 1480), Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese, Signore di Sillavengo.

                                          Fu capitano di ventura al servizio dapprima della Duchessa Bianca Maria Visconti, poi

                                          di Francesco Sforza. Combatté contro i Confederati Svizzeri nella celebre Battaglia di

                                          Giornico (1478). Cadde in disgrazia nel 1480 presso Giangaleazzo Sforza, che gli tolse

                                          il feudo novarese di Sillavengo, riassegnato alla famiglia Caccia Dominioni.

                                          = …......

 

                                          H1. Giuliano, Canonico del Duomo di Novara.

 

                              F2. Giacomo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Fu Vicario di Provvigione.

 

            C3. (collocazione incerta) Guglielmo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.

                   = …......

 

                  D2. Pietrino (+ prima del 1406), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; viveva nel 1382

                        quando col fratello Leone notificò il possesso di alcuni beni a Casalzuigno in Valcuvia.

                        Fra il 1376 e il 1386 era investito dei fictalicia della mensa arcivescovile di Milano in

                        Valtravaglia.

                        = …......

 

                        E1. Guglielmo, nel 1406 in qualità di Vassallo Arcivescovile era castellano della Rocca

                              di Valtravaglia.

 

                  D3. Leone (+ post 1382), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. 

                  D4. (collocazione incerta) Guglielmo, Canonico di Valtravaglia nel 1356-1360, Canonico

                        di Cuvio dal 1372 (nel 1383 rappresentò la Collegiata dinanzi al Vescovo di Como).

 

      B2. Nobile Francesco, assieme al fratello Quirico nel 1261 risulta investito della Rocca di Travaglia

            dall'Arcivescovo di Milano Leone da Perego. Assieme all'altro fratello Arderico nel 1272 è Vicario

            di Vercelli per conto di Napoleone della Torre, de facto Signore di Milano. Nella guerra civile fra

            i Visconti e i Torriani, egli e il fratello Arderico sembrano essere rimasti fedeli ai guelfi Torriani:

            dopo la guerra restò nel novarese dove ebbe discendenza attestata sia a Vercelli sia a Novara.

      B3. Nobile Quirico, castellano della Rocca di Travaglia nel 1261.

      B4. Nobile Arderico, nel 1272 è Vicario di Vercelli col fratello Francesco per conto dei Torriani, per

            i quali parteggiò nella guerra civile. Non si hanno più notizie di lui dopo il 1276. Forse perì nella

            Battaglia della Guazzera vicino ad Angera.

            = …......

 

            C1. Nobile Manuello, viveva nell'avito castello di Sessa nel 1302.

 

A3. Nobile Ottobello

      = …......

 

      B1. Alcuni figli dal nome ignoto, che sono nominati assieme ai cugini Alberto e Francesco nell'atto del 24-VII-1263.

 

A2. (collocazione incerta) Nobile Raimondo

      = …......

 

      B1. Nobile Giovanni, nel 1260 appare in posizione di rilievo nelle valli di Dumenza e Veddasca.

 

 

 

FONTI

 

        P. Frigerio – G. Margarini, Terre e famiglie del Verbano. Ticinallo dai Sessa ai Franzosini, in « Verbanus», 25 (2004)

        P. Schaefer, Il Sottoceneri nel Medioevo (Cap. 6: Nobiltà del contado luganese: i de Sancto Michaele e i de Sessa), GEP, Lugano 1954

        R. Beretta, I signori da Mandello vendono a Napoleone della Torre i loro diritti di signoria in Grantola Valtravaglia, in «Archivio Storico Lombardo», XLVII (1920), fascc. I e II, pag. 114 e ss.

        A. Lienhard-Riva, Armoriale Ticinese, Impremeries Réunies, Losanna 1945, pag. 444 (sub voce fam. Sessa)

        F. Bertoliatti, Profilo Storico di Sessa, F. Bertoliatti e E. Cavalleri, Chiasso-Como 1942, pag. 30

        L. Grazioli, La cronaca di Goffredo da Bussero in «Archivio Storico Lombardo», XXXIII (1906), fasc. X, pag. 236

        N. Orsini de Marzo, I cavalieri del cigno in «Medioevo», XVIII, 226 (Novembre 2015), pp. 108-111

        P.G. Pisoni – P. Frigerio, Memoria consuetudinum et conditiorum que habet dominus archiepiscopus in castellantia de Travalia, in «Loci Travaliae», II (1993), pp. 78, 90 e ss., 94-96, 100-104, 106, 109, 114, 119, 123, 127, 132

        P. Frigerio, Storia di Luino e delle sue valli, Macchione, Varese-Azzate 1999, pp. 35, 39, 40-42, 49, 53, 59-60, 62, 116, 120, 123, 174, 494

        F. Bombognini, Antiquario della diocesi di Milano, Pirotta, Milano 1828, pag. 60

        C. Santoro (a cura di), I registri dell'ufficio di provvisione e dell'ufficio dei sindaci sotto la dominazione viscontea, Tip. Allegretti, Milaoo 1929, nn. 3.232, 4.45

        L. Moroni Stampa – G. Chiesi (a cura di), Ticino ducale. Il carteggio e gli atti ufficiali, Bellinzona 1993, pp. 73, 75.

        M. Cavallera, I Tinelli. Storia di una famiglia (secoli XVI-XX), F. Angeli Milano 2003.

        G.B. di Crollalanza (a cura di), Dizionario Storico-Blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, Arnaldo Forni Ed., Bologna 1964, sub voce ''Cannobio Sessa di Ticinallo''.

        G.P. de' Crescenzi Romani, Corona della nobiltà d'Italia, Tebaldini, Bologna 1642, pp. 628-629.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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(Presidente: dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

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