SESSA
Nobili, Patrizi Milanesi, Signori di Torrevilla, Nobili di Ticinallo
Linea di Valtravaglia
Tra i numerosi rami del casato Sessa, definito da V. Spreti di nobiltà antichissima e da A. Lienhard-Riva di sangue longobardo, quello di Valtravaglia è senza dubbio il più risalente, essendo documentato dalla seconda metà del XII secolo. L'identità del capostipite, chiamato nei documenti indifferentemente Petrus de Sessa o de Carcano, confermerebbe la tradizione tramandata dal cronista duecentesco Goffredo da Bussero, che vorrebbe i de Sessa discesi dal medesimo ceppo delle nobili famiglie Carcano, Parravicini, Caspani, Luini, de Casternago e de Castelletto, fatto ulteriormente avallato dagli antichi stemmi dove il cigno, simbolo araldico mantenuto da gran parte delle famiglie legate all'agnazione de Carcano, compare costantemente. Benché l'attacco genealogico con le altre linee del casato Sessa risulti incerto, la comune ascrizione delle stesse - nei secoli successivi - alla Corporazione dei Nobili del Castello di Sessa in Canton Ticino depone a favore della sicura appartenenza ad una stessa, seppur numerosa e dispersa, consorteria agnatizia. Ad una maggiore antichità si accompagnò una maggiore rilevanza storica: abbandonata nel XIII secolo la residenza presso il castello di Sessa (mantenuta invece più a lungo dai collaterali), i Sessa di Valtravaglia accrebbero la loro influenza discendendo le valli Travaglia e Cuvia lungo i fiumi Tresa, Margorabbia e Boesio con l'acquisizione di un vasto dominio territoriale; centro principale divenne la località strategica di Ticinallo, dove la Valtravaglia si affaccia sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Divenuti la famiglia più potente del circondario, gli Arcivescovi di Milano li nominarono vassalli arcivescovili di Travaglia e nel 1261 in persona di Francesco e Quirico Sessa furono investiti della Rocca di Travaglia a Castelveccana. Schieratisi in maggioranza coi Visconti contro i Torriani nella lotta per il dominio su Milano, ne furono ricompensati dall'Arcivescovo Ottone Visconti, che nel 1277 li comprese nella Matricula Nobilium dei patrizi milanesi. A partire dal Trecento la famiglia si ramificò in diverse linee, le più illustri delle quali furono quella di Sala (Sarra), vicina alla corte viscontea-sforzesca, e quella di Cannobio, trasferitasi a Bologna e imparentatasi con Papa Gregorio XIII. La linea più longeva fu comunque quella rimasta residente a Ticinallo, che annoverò pure un Vescovo di Como in persona di Enrico Sessa (1362-1380); dal Seicento però questa andò incontro ad un progressivo impoverimento causato da un eccessiva munificenza e conseguente indebitamento. I Sessa di Valtravaglia si estinsero in oscurità alla fine del XVIII secolo.
Pietro (de) Sessa o (de) Carcano, dominus e castellano di Sessa. In
atti del 1223 e del 1227 era detto figlio del fu Amizone (de) Carcano e padre di
un altro Amizone, assieme al quale concede dei prestiti agli uomini del comune
di Grantola in Valcuvia.
= …......
A1. Nobile Amizone, già adulto negli atti del 1223 e del 1227. E' probabilmente
compreso fra i Capitanei de Sessa in una pergamena del 21-XII-1240, in cui
l'Imperatore Federico II di Svevia ordina al comune di Como di restituire ai
detti Capitanei il castello di Sessa, a patto che essi fornissero valide garanzie
di fedeltà all'Impero.
= …......
B1. Nobile Alberto, il 24-VII-1263 compare assieme ai fratelli in un atto dove
Napoleone della Torre, divenuto de facto Signore di Milano, si appropria dei
diritti feudali sul comune di Grantola: quest'ultimo, non riuscendo a onorare
i debiti contratti con i Sessa si vendette in signoria ai nobili Mandelli, i quali
rivendettero i diritti a Napoleone della Torre. In occasione della guerra civile
fra i Visconti e i Torriani, Alberto (de) Sessa parteggiò per i ghibellini Visconti,
garantendo alla sua discendenza l'accesso alla Matricula Nobilium dei patrizi
milanesi e, secondo quanto viene tramandato da Giovan Francesco del Sasso,
anche altri speciali privilegi, come il diritto di godere del ''Maggior Magistrato''
nella terra di Ticinallo sul Lago Maggiore e quello d'astenersi dal dover giurare
fedeltà al feudatario della Valtravaglia, motivo per cui la località di Ticinallo fu
ritenuta slegata da ogni vincolo feudale e i Sessa presero a qualificarsi come
Nobiles de Ticinallo, alla stregua di un predicato del quale spesso e volentieri
fecero uso anche senza premettere il cognome (de) Sessa.
= …......
C1. Francesco, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; nel 1294 è investito in
qualità di Vassallo Arcivescovile della Rocca di Travaglia a Castelveccana.
= …......
D1. Alberto, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; viveva ancora nel 1343
quando notificava il possesso beni immobili a Casalzuigno in Valcuvia.
= …......
E1. Pietro, Canonico di Cuvio e titolare del beneficio di S. Maria de Caregno a
Como; fra il 1328 e 1342 fu Canonico della Chiesa di S. Vittore di Travaglia
e fra il 1346 e 1353 ne divenne Prevosto. Nel 1371 diviene procuratore del
Vescovo di Como Enrico Sessa, suo consanguineo. Fece testamento nel 1382
nominando eredi i fratelli e i nipoti con l'obbligo di un legato a favore della
chiesa plebana di S. Lorenzo in Valcuvia.
E2. Fiorina, Nobile di Ticinallo; assieme al fratello Giacomo nel 1387 compare
come debitrice in documenti della chiesa plebana di S. Lorenzo in Valcuvia.
E3. Giovanni (+ prima del 1381), considerato da alcune fonti capostipite della
linea antica di Daverio. Benché tuttavia il documento rogato in Daverio
da Guglielmino de' Daverio nel 1383 e il testamento del Canonico Pietro
Sessa del 1382 mostrino un Johannes de Sessa defunto negli stessi anni
e appartenente al medesimo casato originario del castello di Sessa, non
si può escludere che si tratti di due persone diverse. Qui sotto si seguirà
la genealogia del figlio che proseguì la linea nei luoghi d'usuale residenza
della linea Sessa di Valtravaglia.
= ….......
F1. Antoniolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. E' adulto in un atto
del 1381 dove i suoi zii domini Francescolo e Giacomo sono chiamati
ad arbitrare una controversia con il Capitolo di Cuvio circa i diritti su
decime e massarizi.
= …......
G1. Gasparolo (+ prima del 19-VII-1421), Nobile di Ticinallo e Patrizio
Milanese.
= Nobile Rosa da Castello de Gattico, figlia di Ser Manfredo da Castello de
Gattico, Conte di Castel Gattico. Rosa da Castello testò il 19-VII-1421.
H1. Antoniolo (+ post 3-X-1453), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
Nel suo testamento, datato 3-X-1453, vincolò i suoi beni per costruire
un altare dedicato a S. Stefano presso la chiesa di S. Vittore di Bedero,
che fosse edificato ''di fronte alle tombe dei suoi antenati'' e da dotare
di una rendita annua di 10 fiorini d'oro per una messa settimanale e un
annuale di 4 messe (di cui 1 cantata); stabilì inoltre in perpetuo presso
il palazzo gentilizio di Ticinallo distribuzioni gratuite di grano e vino per
i poveri nel terzo giorno delle Litanie. Il peso di questo legato fu diviso
nei suoi tre figli e i loro discendenti, in proporzioni diverse a seconda
dell'ordine di primogenitura.
= …......
I1. Giovanni Pietro, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Ereditò dal padre
la parte più consistente dei beni familiari, in particolare quelli di Ticinallo, e
i giuspatronati sulle chiese di S. Martino a Ticinallo e di S. Maria de Curte
a Muceno, oltre all'altare di S. Stefano a Bedero. Testò congiuntamente alla
moglie Callista nel 1510.
= Nobile Callista Luini
J1. Francesco Bernardino, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; letterato
autore di madrigali, nonché familiaris dell'Arcivescovo S. Carlo Borromeo.
J2. Bartolomeo (+ post 18-X-1549), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
Destinò cospicue somme di denaro per costituire le doti delle figlie dei
suoi massari. Commissionò il rifacimento della chiesa di S. Martino a
Ticinallo. Testò il 12-X-1524.
= …......
K1. Giovanni Bernardino, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Dal 1608
fu Regio Cancelliere presso la Cancelleria Segreta dello Stato di Milano.
= ….......
L1. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
= …......
M1. Carlo (+ post 12-II-1672), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
Dal 1652 dovette far fronte agli ingenti debiti accumulati dalla
famiglia, il maggiore dei quali era stato contratto con i cugini
nobili Tinelli, i quali, noncuranti del loro rapporto di parentela,
cercarono di ottenere il maggior numero di terre al prezzo più
basso. Carlo Sessa, percependo l'inganno, minacciò un ricorso
in tribunale, sicché Gio. Antonio e Ferdinando Tinelli accettarono
una minore estensione di terre in cambio di una copertura del
debito più alta. Nel 1665 abbandonarono al Capitolo di Bedero
il diritto sulla decima di Muceno in garanzia dell'antico pio legato
di Antoniolo Sessa. Ormai impoverita, si considerò la famiglia
decaduta dal patriziato milanese e non vi fu più annoverata.
= ….......
N1. Francesco Bernardino, Nobile di Ticinallo. Nel 1683, anche
a nome dei fratelli, tutti Nobiles de Ticinallo, inoltrò al Senato
una supplica per l'esenzione da alcune imposte a causa della
precaria situazione economica. Nel 1691 dovettero cedere al
Capitolo di Bedero altri fondi, ma riuscirono a riscattare il loro
antico diritto di decima a Muceno.
N2. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo.
N3. Gerardo, Nobile di Ticinallo.
N4. Bartolomeo, Nobile di Ticinallo.
= ….......
O1. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo. Lui vivente, fu
ceduto definitivamente il diritto di decima su Muceno
al Nobile Cesare Porta di Porto.
= …......
P1. Un figlio
= …......
Q1. Giovanni Battista (+ post 14-X-1782), Nobile
di Ticinallo. Sorta nel 1779 una nuova situazione
di insolvenza, dovette cedere il ''Deserto'', ossia
l'ultima porzione del dominio allodiale dei Sessa
a Ticinallo. Da allora la famiglia scomparve dalle
cronache e si ritiene estinta in oscurità.
N5. Marco, Nobile di Ticinallo.
L2. Un figlio
= ….......
M1. Paolo Gerolamo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
M2. Laura, Nobile di Ticinallo.
= …...... Vigezzi
I2. Quirico, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Si trasferisce nei pressi
di Ceresolo, località di Laveno sul Lago Maggiore, cambiando il predicato
in de Ceresolo per distinguersi dai cugini de Ticinallo. Lui e i suoi eredi
disattesero ampiamente l'obbligo di onorare il secondo terzo del legato
istituito dal progenitore Antoniolo Sessa di Ticinallo.
= …......
J1. Un figlio
= ….......
K2. Un figlio
= ….......
L1. Camilla, (* c. 1550 + Laveno post 9-XII-1588) Nobile di Ticinallo.
= Laveno 1570 Nobile Giovanni Antonio Tinelli, Aulico Ducale
M1. Nobile Felice Tinelli (* Laveno 1570 + 1646), castellano
di Arona e Sindaco Fiscale del Ducato di Milano. I suoi figli
furono creditori dei cugini Sessa di Ticinallo, dai quali però
rischiarono d'essere portati in giudizio con l'accusa di usura;
la loro discendenza, ancor oggi fiorente, acquisì nel '700 il
il titolo di Signori di Gorla nel milanese.
= Nobile Lucia Besozzi, figlia del Nobile Antonio Besozzi,
castellano di Arona e originario di Monvalle.
L2. Giovannangelo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
Esercitò la professione notarile tra il 1613 e il 1623.
I3. Alberto (+ post 21-XII-1505), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
Testa il 21-XII-1505, vincolando i suoi beni per la porzione del legato
che gli spettava, in quanto terzo figlio di Antoniolo Sessa di Ticinallo.
= …......
J1. Giovanni Antonio, (+ post 19-III-1559) Nobile di Ticinallo e Patrizio
Milanese. Testò il 19-III-1559, lasciando come erede di tutti i suoi beni
il nipote ex sorore Lancillotto Rusca, Signore di Bironico, a patto che si
impegnasse a osservare l'antico legato Sessa. Lancillotto Rusca non solo
non si impegnò, ma tentò di rivendere i beni in parte al cugino Francesco
Bernardino Sessa, in parte al Nobile Tomaso da Porto, tuttavia l'intervento
dell'Arcivescovo S. Carlo Borromeo impedì queste intenzioni e ristabilì la
rigida osservanza del legato Sessa.
J2. Una figlia
= Antonio Rusca, Signore di Bironico
E4. Giacomo (+ post 1387), chiamato Comino.
E5. Francescolo, nel 1398 era Canonico della Collegiata di Cannobio.
D2. (collocazione incerta) Galvagnolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese
(+ prima del 1369); i suoi eredi nel 1369 possedevano fondi a Brissago
e a Cannobio nei pressi del Lago Maggiore.
= …......
E1. Francesco, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese (+ prima del 1383)
= Balzarina …...... nel 1383 ebbe riconosciute da Giangaleazzo Visconti,
Conte di Virtù, esenzione e immunità per certe sue cascine situate nei
pressi del Lago Maggiore.
F2. Giovanni Battista (* Cannobio sul Lago Maggiore ? + Bologna post 1430)
Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Secondo il de' Crescenzi Romani aveva
residenza a Cannobio e solo successivamente si trasferì a Bologna, ove ebbe
discendenza. Il motivo del trasferimento pare legato alle tumultuose vicende
che sconvolsero il Lago Maggiore in seguito della tirannide instaurata dalla
famiglia Mazzardi a Cannobio alla morte di Giangaleazzo Visconti nel 1402.
Molte famiglie, in particolare quelle legate alla casa viscontea come i Sessa,
furono perseguitate ed esiliate: il cambio di residenza avvenne secondo il
de' Crescenzi proprio nel 1403. Bologna peraltro era già stata scelta come
città di esilio da altre famiglie di Cannobio come i Mazza e i de Giuli: i Sessa
presero a chiamarsi (da) Cannobio, ma poiché già uno dei succitati casati
aveva iniziato a chiamarsi allo stesso modo, i discendenti di Giovan Battista
aggiunsero l'antico cognome al nuovo, risultando Cannobio Sessa di Ticinallo
come ricordato anche dal Crollalanza nel suo Dizionario Storico-Blasonico.
= …......
G1. Francesco (+ Bologna post 1460) Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
= …......
H1. Un figlio
= …......
I1. Giuseppe, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Nel 1577 fu Tesoriere
di Bologna e i suoi discendenti furono aggregati al patriziato bolognese.
= Donna Laura Guastavillani, figlia del Conte e Senatore di Bologna Don
Angelo Michele Guastavillani e di Donna Giacoma Boncompagni, nipote
quest'ultima di Papa Gregorio XIII Boncompagni.
J1. Giulia, Nobile di Ticinallo.
= Alessandro Bolognetti, Patrizio di Bologna
J2. Giacoma (+ in tarda età 20-VII-1646), Nobile di Ticinallo.
= Giovanni Torfanini, Patrizio di Bologna
J3. Orazio, Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese e Patrizio di Bologna. Nel 1588
era membro del Consiglio degli Anziani di Bologna.
= …......
K1. Giuseppe Carlo, Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese e Patrizio di Bologna.
K2. Giacomo Filippo, Nobile di Ticinallo,Patrizio Milanese e Patrizio di Bologna;
militò come Alfiere Colonnello del Duca Carlo I Gonzaga-Nevers nella Guerra
di successione di Mantova e del Monferrato (1628-1631).
= …......
L1. Silvia Margherita (+ Bologna 1691), Nobile di Ticinallo.
= Carlo Bolognetti, Patrizio di Bologna
J4. Giovanni Francesco, Nunzio Apostolico in Polonia e Segretario di Re
Sigismondo II di Polonia.
J5. Giovanni Battista, Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese e Patrizio di
Bologna; visse alla corte dei Re di Francia dove militò come Capitano
di Lance.
I2. Giovanni Battista, Protonotario Apostolico.
E2. Altri figli di nome ignoto, eredi di beni situati a Brissago e Cannobio.
C2. Paolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
= …......
D1. Giovanni, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Viveva negli anni 1342-1353,
epoca in cui risulta risiedere nella località di Sala a Bedero Valtravaglia. Questa
notizia è confermata dall'Antiquario della Diocesi di Milano dove vien detto che
a Sala o Sarra ''abitava fin dal 1278 la nobilissima famiglia Sessa, descritta nella
Matricola degli Ordinari''.
= …......
E1. Paolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Fu Giureconsulto Collegiato, nonché
Avvocato Fiscale nel 1403 ed Edile per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
E2. Giacomo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Fu Giureconsulto Collegiato e nel
1403 Sindicator laicus degli ufficiali della Camera Ducale.
E3. Gasparino, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Nel 1404 è uno dei Sei Tesorieri
della Camera Ducale.
= ….......
F1. Paolo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Nel 1428 fu Generale della Valtellina
e dal 1448 Podestà della Valsassina.
= …......
G1. Gaspare (* 142... + 1480), Nobile di Ticinallo, Patrizio Milanese, Signore di Sillavengo.
Fu capitano di ventura al servizio dapprima della Duchessa Bianca Maria Visconti, poi
di Francesco Sforza. Combatté contro i Confederati Svizzeri nella celebre Battaglia di
Giornico (1478). Cadde in disgrazia nel 1480 presso Giangaleazzo Sforza, che gli tolse
il feudo novarese di Sillavengo, riassegnato alla famiglia Caccia Dominioni.
= …......
H1. Giuliano, Canonico del Duomo di Novara.
F2. Giacomo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese. Fu Vicario di Provvigione.
C3. (collocazione incerta) Guglielmo, Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
= …......
D2. Pietrino (+ prima del 1406), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese; viveva nel 1382
quando col fratello Leone notificò il possesso di alcuni beni a Casalzuigno in Valcuvia.
Fra il 1376 e il 1386 era investito dei fictalicia della mensa arcivescovile di Milano in
Valtravaglia.
= …......
E1. Guglielmo, nel 1406 in qualità di Vassallo Arcivescovile era castellano della Rocca
di Valtravaglia.
D3. Leone (+ post 1382), Nobile di Ticinallo e Patrizio Milanese.
D4. (collocazione incerta) Guglielmo, Canonico di Valtravaglia nel 1356-1360, Canonico
di Cuvio dal 1372 (nel 1383 rappresentò la Collegiata dinanzi al Vescovo di Como).
B2. Nobile Francesco, assieme al fratello Quirico nel 1261 risulta investito della Rocca di Travaglia
dall'Arcivescovo di Milano Leone da Perego. Assieme all'altro fratello Arderico nel 1272 è Vicario
di Vercelli per conto di Napoleone della Torre, de facto Signore di Milano. Nella guerra civile fra
i Visconti e i Torriani, egli e il fratello Arderico sembrano essere rimasti fedeli ai guelfi Torriani:
dopo la guerra restò nel novarese dove ebbe discendenza attestata sia a Vercelli sia a Novara.
B3. Nobile Quirico, castellano della Rocca di Travaglia nel 1261.
B4. Nobile Arderico, nel 1272 è Vicario di Vercelli col fratello Francesco per conto dei Torriani, per
i quali parteggiò nella guerra civile. Non si hanno più notizie di lui dopo il 1276. Forse perì nella
Battaglia della Guazzera vicino ad Angera.
= …......
C1. Nobile Manuello, viveva nell'avito castello di Sessa nel 1302.
A3. Nobile Ottobello
= …......
B1. Alcuni figli dal nome ignoto, che sono nominati assieme ai cugini Alberto e Francesco nell'atto del 24-VII-1263.
A2. (collocazione incerta) Nobile Raimondo
= …......
B1. Nobile Giovanni, nel 1260 appare in posizione di rilievo nelle valli di Dumenza e Veddasca.
FONTI
– P. Frigerio – G. Margarini, Terre e famiglie del Verbano. Ticinallo dai Sessa ai Franzosini, in « Verbanus», 25 (2004)
– P. Schaefer, Il Sottoceneri nel Medioevo (Cap. 6: Nobiltà del contado luganese: i de Sancto Michaele e i de Sessa), GEP, Lugano 1954
– R. Beretta, I signori da Mandello vendono a Napoleone della Torre i loro diritti di signoria in Grantola Valtravaglia, in «Archivio Storico Lombardo», XLVII (1920), fascc. I e II, pag. 114 e ss.
– A. Lienhard-Riva, Armoriale Ticinese, Impremeries Réunies, Losanna 1945, pag. 444 (sub voce fam. Sessa)
– F. Bertoliatti, Profilo Storico di Sessa, F. Bertoliatti e E. Cavalleri, Chiasso-Como 1942, pag. 30
– L. Grazioli, La cronaca di Goffredo da Bussero in «Archivio Storico Lombardo», XXXIII (1906), fasc. X, pag. 236
– N. Orsini de Marzo, I cavalieri del cigno in «Medioevo», XVIII, 226 (Novembre 2015), pp. 108-111
– P.G. Pisoni – P. Frigerio, Memoria consuetudinum et conditiorum que habet dominus archiepiscopus in castellantia de Travalia, in «Loci Travaliae», II (1993), pp. 78, 90 e ss., 94-96, 100-104, 106, 109, 114, 119, 123, 127, 132
– P. Frigerio, Storia di Luino e delle sue valli, Macchione, Varese-Azzate 1999, pp. 35, 39, 40-42, 49, 53, 59-60, 62, 116, 120, 123, 174, 494
– F. Bombognini, Antiquario della diocesi di Milano, Pirotta, Milano 1828, pag. 60
– C. Santoro (a cura di), I registri dell'ufficio di provvisione e dell'ufficio dei sindaci sotto la dominazione viscontea, Tip. Allegretti, Milaoo 1929, nn. 3.232, 4.45
– L. Moroni Stampa – G. Chiesi (a cura di), Ticino ducale. Il carteggio e gli atti ufficiali, Bellinzona 1993, pp. 73, 75.
– M. Cavallera, I Tinelli. Storia di una famiglia (secoli XVI-XX), F. Angeli Milano 2003.
– G.B. di Crollalanza (a cura di), Dizionario Storico-Blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, Arnaldo Forni Ed., Bologna 1964, sub voce ''Cannobio Sessa di Ticinallo''.
– G.P. de' Crescenzi Romani, Corona della nobiltà d'Italia, Tebaldini, Bologna 1642, pp. 628-629.
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