PROTOPAPA D’INFRATARÈ, PROTOPAPA DI SUPRÀ E CORTICOSA
La famiglia Protopapa, di origine bizantina, è presente da tempi remoti nel vibonese. Si ha notizia di un Leone Protopapa nel 1283 a Monteleone, a cui Carlo II d’Angiò paga 40 tarì d’oro per un cavallo preso dal Carlo I suo padre passato per quelle terre (1).
La famiglia risulta essere proprietaria in Arena fin dal 1250 (2).
Nel XVI secolo, i Protopapa sono tra le sette famiglie suffeudatarie del marchesato di Soreto, insieme con i Signoretta, gli Apruzzo, i Marzano, i Curticosa, i Grizzaroni e i Barone. Nel 1570 Prospero Protopapa è barone suffeudatario di Infrataré (3).
Nel 1638 un altro Prospero Protopapa risulta Revisore dei Conti per lo Stato di Soreto (4).
Nel XVII secolo, con la decadenza di Soreto, i Protopapa si trasferiscono a Caridà e Melicuccà di Soreto (5).
Nel 1701, in Caridà, il chierico coniugato D. Giuseppe Antonio Protopapa, di Paolo, istituisce il Beneficio del Carmelo, con rendita annua di 50 ducati, per messe quotidiane (6). La sorella Rosaria sposa D. Francesco Saverio Galluccio, dando origine alla famiglia Galluccio - Protopapa.
Rosaria, Giuseppe Antonio (+ 1695), il Sac. Giovanni Battista (1628-1711) e i chierici Paolo (1622-1706) e Felice (+ 1697) furono gli ultimi Protopapa di Caridà. La famiglia proseguì a Melicuccà (7) dove, tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, fiorirono due rami.
Di questi, uno, costituito dai discendenti di Giovanni Battista, aveva per suffeudi le terre di Suprà (o Supplà) e Corticosa (8). L'ultimo di questo ramo fu il barone don Giovambattista Protopapa, deceduto improle nel 1728.
Il secondo venne rappresentato dal ramo dei suffeudatari di Infratarè, di cui già si è già detto, ed i cui principali rappresentanti furono Prospero Protopapa ed i suoi discendenti.
Un ulteriore ramo è rappresentato dai discendenti di Isidoro Protopapa, Signore di Pacuzzo seu Rivello (9).
La famiglia Protopapa si estinse nella famiglia Cuccomarino all'inizio del secolo XX
Arma: troncato di azzurro e di oro. Nel 1° ad una colonna d'oro, sormontata da una palla dello stesso, e sinistrata da una palma di verde. Nel 2° tre palle nella punta: in quella di mezzo è fermo un uccello di rosso, tenente nel becco un ramo di ulivo verde; nel canton destro del capo una stella a sei raggi di oro (9).
PROTOPAPA DI INFRATARÈ
M.co D. Prospero, signore di Infratarè, vivente nel 1570 (3)
M.co D. Prospero vivente nel 1638, Revisore dei Conti per lo Stato di Soreto (4)
A1. M.co D. Prospero, barone di Infratarè ( + aft. 1736).
= M.ca D. Anna Galluccio, del Dr. Fisico M.co D. Lorenzo, patrizio di Napoli del seggio di Nido, e di D. Elisanetta Catambrone
B1. M.co D. Giovambattista (* bef. 1705, + bef. 1736)
B2. M.ca D. Eleonora (Alianora) (+ aft. 1752)
= M.co dr. Fisico D. Zaccaria Cucco Marino, Sindaco dei Nobili del Contado di Borrello, dell’UJD M.co D. Bruno Cucco e della M.ca D. Dianora Marino della terra d’Arena
B3. M.co D. Francesco (+ aft. 1783)
= M.ca D. Raimonda Sciomà
C1. M.ca D. Anna (* 1764)
C2 M.ca D. Eleonora (* 1765)
C3 M.co D. Vincenzo (*1771 + 30/11/1841)
= (1) M.ca D. Candida Rascaglia da Arena
= (2) M.ca D. Illuminata Berlingieri, del M.co D. Domenico dei Marchesi di Valle Perrotta, patrizio di Crotone del Seggio di S. Dionigio, e della M.ca D. Raffaella De Sena da Cassano
D1. (ex 1) D. Marianna (+ aft 1822)
= D. Giuseppe De Felice di Poggio-Rangone, del b.ne D. Raffaele e di D. Mariantonia Dominici
D2. (ex 2) D. Maria Rosa Raimonda
D3. (ex 2) D. Domenico Antonio (+ 1809)
= M.ca D. Anna Maria Garistina, del M.co D. Vitale e della M.ca D. Angela De Mendoza
E1. D. Geltrude Raimonda (+ 1806)
E2. Francesco Antonio (* 1803 + 1827)
E3. D. Felice Rosaria (* 1808 + 1858)
= D. Giuseppe Cotronei di D. Francesco Saverio Maria
D4. D. Prospero (* 1804 + 01/12/1810)
D5. D. Prospero II (* aft. 1810 + 1850)
D6. D. Giuseppe Antonio (+ 1862)
= D. Maria Antonia De Felice di Poggio-Rangone, del b.ne D. Raffaele e di D. Mariantonia Dominici
E1. D. Prospero
E2. D. Illuminata
E3. D. Francesco
E4. D. Carlo Antonio
E5. D. Candida (* 22/01/1824 + 19/04/1824)
E6. D. Vincenzo (* 1825 + 1861)
= D. Carolina Mileto da S. Giorgio Morgeto
F1. D. Giuseppina
F2. D. Candida
F3. D. Marianna (* 1853)
F4. D. Maria Antonia (*16/05/1855 + 1884)
F5. D. Francesco (* 1857 + 1825)
F6. D. Giulia (* 1861 + 1891)
E7. D. Raimonda (* 1830 + 08/09/1881)
= UJD D. Carlo Antonio Cucco Marino, di D. Francesco Antonio Maria Carmelo, Sindaco di Serrata e Dinami, e della b.ssa D. Ippolita Galluccio, patrizia di Napoli del Seggio di Nilo
E8. D. Domenico Antonio (* 1831)
E9. D. Eleonora
C4. D. Claudio (*1775 + 20/10/1855)
= D. Antonia Furci
D1. D. Rosaria Caterina Raimonda (* 25/11/1802)
C5. D. Pietro Paolo (*1783 + 20/11/1821)
B4. M.co D. Carlo
= M.ca D. Elena Cucco Marino, dell’UJD M.co D. Bruno Cucco e della M.ca D. Dianora Marino della terra di Arena (vedi/see)
PROTOPAPA DI SUPRÀ E CORTICOSA
A1 M.co D. Giovan Battista
= n.n.
B1. M. Co D. Giovanni Geronimo barone di Suprà e Corticosa (+ 30/07/1703)
= M.ca D. Giacinta D’Asti (o De Astis)
C1. M.co D. Giovan Battista barone di Suprà e Corticosa (+ 15-06-1716)
C2. M.co D. Francesco Antonio barone di Suprà e Corticosa (+ 4-10-1719)
C3. M.co D. Giacinto barone di Suprà e Corticosa (+ 14-03-1728)
= M.ca D. Maria Pontoriero
D1. M.co D. Giovan Battista barone di Suprà e Corticosa (1728).
B2 M.ca D. Girolama (+23/09/1686)
= UJD M.co D. Zaccaria Cucco (vedi/see)
NOTE:
(1) Vito Capialbi, “Memorie del clero di Montelione”, Napoli 1843, pag. 17. Il Capialbi cita Reg. anni 1283 lit. C pag. 230
(2) G. Crocenti, "La valle del Marepotamo", Ursini editore, pagina 47
(3) ASN, Regia Camera della Sommaria, Partium, 604 (ex Partium 9° anni 1570 a 1571), f. 65r.
(4) Arch. Caracciolo, Comune di Arena
(5) G. Crocenti, cit, pag. 128
(6) ASN Onc. 6209
(7) G. Crocenti, cit, Ursini editore, pag. 164-167
(8) Tutti i documenti relativi ai feudi di Suprà e Corticosa sono stati recentemente riscoperti dal genealogista Marchese dott. Marco Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita presso l'Archivio Caracciolo di Arena, ora di proprietà del Comune di Arena.
(9) Le scarne notizie che si hanno di tale ramo della famiglia provengono da F. Von Lobstein, “Settecento Calabrese”, vol. 3, pag. e da un atto rogato a Motta Filogaso dal Notaio Rombiolo nel 1730, conservato presso l’Archivio di Stato di Vibo Valentia.
(10) Carlo Padiglione, "Trenta centurie di Armi Gentilizie", Napoli, casa editrice Bideri, 1914
Altre fonti:
- Archivi parrocchiali di Dinami
- Archivio privato Cuccomarino-Protopapa
INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO
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