MOCCIA

 

Marchesi di Casabona e Montemalo

Duchi di Carfizzi (Scarfizzi)

 

Antica e nobile casata napoletana le cui prime memorie, risalgono al XIII secolo. Ha goduto nobiltà in Napoli, nei Seggi di Nido e Portanova, dove la Famiglia, nel 1330 possedeva la contrada detta "L'Appennino delli Moccia". Nel corso della loro storia , fin dal 1300, i Moccia, ricchi e potenti, possedettero numerose Baronie (tra cui Colle d'Anchise) Castromezzano, Ceriglialo, Cisterna, Colledanchise; le Contee di Nicastro nel 1141 di Fontanelle e Sant'Angelo a Cupolo; possedette i marchesati di Casabona(Calabria Citra), Montemalo ( Principato Ultra), con il marchese Pietro di Montemalo nel 1683 e Montemari con il marchese Scipione Moccia nel 1750, anche deputato nel Seggio di Portanova in Napoli.

Divennero Duchi di Scarfizzi, già Carfizzi(Calabria Citra), con Domenico Moccia nel 1710 e Duchi di Ferrazzano( Principato Ultra), nel 1699 con Vitaliano Moccia.

Della Famiglia ci sono monumenti a Napoli in San Pietro a Maiella ed in Santa Maria di Portanova dove fu eretta la Cappella Moccia nel 1482. La Famiglia ebbe lo "Ius Patronato" nella Chiesa di Santa Maria Crescentino di Napoli nel 1383, della Cappella di Santa Maria Annunziata de Fulgentis nel 1580 e di quella di San Giovanni Battista nel 1594, entrambe nella parrocchia di Santa Maria in Cosmodin presso il Seggio di Portanova e nella seconda metà del XIX secolo anche nella Chiesa di Sant'Aniello Carnegrassa. Ad essa appartenne Pietro , nel 1279, uno dei cavalieri di Carlo, Duca di Calabria che lo volle suo ciambellano 15, la cui sepoltura é ricordata nella citata lapide del 1338 nella già indicata Chiesa di San Pietro a Maiella di Napoli

La Famiglia, tra l'altro, contrasse parentela con Mariano Abignente, uno dei cavalieri della disfida di Barletta, attraverso il fratello Giovanni Cola, che sposò Laura Moccia del seggio di Portanova ,oltrechè con illustri Casate tra cui i Pignatelli, i Teodoro e i Miroballo. Da Napoli i Moccia si diramarono in particolare nel centro sud d'Italia.

La Casata   riconosce come capostipite Troilo, il cui figlio Leonardo, nobile napoletano, ottenne da Re Ferdinando d'Aragona, per la su fedeltà, il Feudo di Sant'Angelo a Cupolo con il titolo nobiliare di Conte, già possesso dei Moccia, nella persona di Nardo, nel 1408. Nel 1467 Leonardo possedeva anche la baronia feudale di Sancta Maria ad Thorum, comprendente le Pastene, Sant'Angelo a Cupolo e ville annesse (Sciarri, Panella, Perrillo, Maccoli, Motta, Pagliara, Giardino - quest'ultima tutt'ora di proprietà della famiglia) Il figlio di Leonardo, Mariano, successe al padre nel feudo e fu riconosciuto Conte di Sant'Angelo a Cupolo il 20 gennaio 1508 da Ferdinando il Cattolico. Mariano vende il feudo a Bernardino Moccia nel frattempo reintegrato nel Seggio di Portanova in Napoli nel 1556.

IL CASALE DI SANTA MARIA A TORO (Sn Nicola Manfredi, Benevento)
Nel 1507 era della nobile famiglia Moccia di Napoli: "in primis il Sig. Marino Moccia tene e possede un castello in detto "territorio nominato S. Maria a Toro, etc.". Era quindi un luogo murato. La medesima famiglia lo possedeva nei tempi Aragonesi; n'è monumento un diploma di Ferdinando I d'Aragona in data 1 ago sto 1467; col quale, nel confermarlo a Leonardo Moccia, la fa esente da ogni peso per gli immensi danni subiti nell'epoca delle guerre con Giovanni d'Angiò: " Considerantes immensa damna et "intollerabilia fere incommoda que fideles et dilecti nostri homines et singulares persone et universias castri et terre sancta Mariai ad Thorum de provincia vallis beneventanae ob fidelitatem nobis servandam subierunt eisdem tam ab inimicis nostris preteritis temporibus quam a nostris armigeris gerentibus hoc tempore quo moram in terram predictatam cum nostro exercitu duximus illata etc.". Per questo stesso motivo e per la lunga dimora fattavi da Re Ferdinando, costui diede molti privilegi a S. Maria a Toro, a 19 dicembre 1460.

Da " I comuni della provincia di Benevento - Storia, cronaca, illustrazione" di Alfonso MEOMARTINI - Gennaro Ricolo Editore & C. sas, Benevento 1970, II Edizione integralmente condotta sul testo della prima, apparsa nel 1907 a cura di Almerico Meomartini per i tipi di Giuseppe De Martini Editore

 

 

don Bernardino Moccia acquista il feudo di Sant'Angelo A Cupolo dal congiunto Mariano Moccia, riconosciuto nel suo posesso da Ferdinando il Cattolico il 20 gennaio 1508

don Antonio Moccia * 1607, Cavaliere dell'Ordine di San Giacomo e di Alcantara

1.1. don Scipione senior Moccia marchese di Casabona morto 12 luglio 1629.

= donna Ippolita Gaetani o Caetani

= donna Lucrezia Torella/ nobile di Buccino(?), figlia di don Orazio Torella

 

Ex. 1°) 2.1. don Antonio Moccia marchese di Casabona * 1607; + 1692

1°) = 23 febbraio 1632 donna Zenobia Salvatore + 7 febbraio 1662.

2°) =  26 agosto 1662 donna Livia d'Urso .

 

ex 1°) 3.1. donna Candida Moccia dei duchi di Carfizzi + after 1651

= 19 giugno 1651 duca don Girolamo Vitagliano 3° duca di Oratino per successione del fratello Ottavio juniore figlio el  duca don Ottavio seniore Vitagliano Signore di Campobasso; 1° duca di Oratino nel 1638 acquistato dai De Silva nel 1630; venne ucciso lungo la via per Campobasso con due colpi d'archibugio tiratigli da dietro una siepe ( - 29 Jun 1639) e di donna Ippolita Brancia dei baroni di Sant'Elia; diviene signora di Campobasso dopo la morte del marito che poi vende a Giambattista Carafa, duca di Ielsi, per 75.000 ducati + 1684.

 

4.1. duca don Antonio Vitagliano Moccia 4° duca di Oratino; riscattò il feudo di Ferrazzano ( Campobasso), dove già l'Avo Jacomello (Giacomo),   dimorante a Ferrazzano nel 1526, aveva fatto costruire il Palazzo di sua abitazione; quest'ultimo era   anche Cavaliere Aurato di Carlo V nel 1536. E nel 1699 ottenne il trasferimento del titolo di duca dalla Terra di Oratino su quella di Ferrazzano.Vende poi il feudo a Marcantonio Giordano + after 1699.

= donna Luisa Frank Filendorff

 

        5.1 arciprete don Nicola Vitagliano Moccia arciprete di Chiauci documentato il 7 giugno 1790

        5.2 don Mariano Vitagliano Moccia dei duchi di Oratino

        5.3 donna Maria Vitagliano Moccia dei duchi di Oratino

        = don Francesco Torella 2° barone di Romagnano con R. D. 15 giugno 1759; alla sua morte lascia debiti per circa 11.000 ducati.(vedi/see)

Il barone Francesco Torella compare per la prima volta nello Stato delle Anime di Romagnano ("vicinato Piazza del SS. Rosario, casa n. XLVII"). Il suo nucleo familiare risulta così composto: "Torella barone di Romagnano, figlio dell'ecc.mo don Carlo e della baronessa donna Cristina de Stefano; donna Maria Vitagliano Moccia consorte, figlia del duca don Antonio e duchessa donna Luisa Frank Filemdorff; Cristina e Teresa, figlie rispettivamente di 3 e 2 anni; don Mariano, fratello di donna Maria Vitagliano Moccia, di anni 19, ..." cfr.: Franca Assante, "Romagnano tra Sette e Ottocento: comunità, potere locale e risorse", Napoli, 2002, pag. 380

ex 1°) 3.2. don Pietro Moccia acquistò il feudo di Montemalo e ne fu infeudato con il titolo di Marchese da Re Carlo II di Spagna con diploma di concessione sottoscritto a Madrid   il I nov. 1683, rinnovato poi in Napoli il 23 Agosto 1687; in ragione dell'antica nobiltà della Stirpe e dei servigi resi alla corona dai suoi Avi .Fu il 1° marchese di Montemalo * 21 agosto 1638; + 16 gennaio 1699; Ramo dei Marchesi di Montemalo, attuale Sant'Arcangelo Trimonte (Bn) - dal 1 novembre 1683-
Patrizi napoletani ascritti al seggio di Portanova

=  donna Lucrezia di Palma  + Aversa, Napoli, Italia, 19 gennaio 1722.

 

4.2. donna Costanza Moccia dei marchesi di Montemalo * 25 gennaio 1670

= 18 gennaio 1690 don Antonio Giovene marchese di Pietramelara

4.3. don Antonio Moccia dei marchesi di Montemalo * 16 aprile 1672.

4.4. don Scipione Moccia 2° marchese di Montemalo * 31 dicembre 1674. Dichiarato erede dei beni feudali   del padre con decreto della Gran Corte Vicaria del 30 giugno 1699, ma, morto egli inprole, i beni ed il titolo passarono al fratello Domenico Antonio con decreto della Gran Corte del 6 ottobre del 1708, .

4.5. donna Eufemia Moccia dei marchesi di Montemalo * 3 febbraio 1677; + 7 gennaio 1708;

= don Nicola di Lauro ? di Castelpignano?

4.6. don Nicola Moccia dei marchesi di Montemalo * 5 novembre 1678.

4.7. don Domenico Antonio Moccia 3° marchese di Montemalo * 1682; + 28 marzo 1745. Succede al fratello Scipione, con decreto della Gran Corte del 6 ottobre del 1708, e  nel 1727 si vede confermato nel titolo di Marchese di Montemalo.

5. 1 don Antonio Moccia, fu il primo dei Marchesi di Montemalo a soggiornare per poi attestarsi con i nipoti discendenti, nelle proprietà attorno   a Vitulano,  nel Beneventano, dove esisteva già un'antichissima loro proprietà, Torrecuso, Foglianise, PonteCasalduni, nella Vallata Beneventana. Nel periodo storico del 1848 che vede l'inizo dei "Moti Rivoluzionari", i nipoti Marchesi di Montemalo amministravano le terre facenti parte del Principato Ultra ( Benevento),   e dello "Stato di Vitulano" divenuto dopo il '48 , Comune di Vitulano,  la loro discendenza si ritrova in cospicuo stato, anche come Sindaci del paese.

4.8. donna Beatrice Moccia dei marchesi di Montemalo * 9 maggio 1685; + 13 gennaio 1758;

= 15 aprile 1706 Marchese don Orazio Pacifico di Aversa

4.9. don Giovanni Moccia dei marchesi di Montemalo * 1688; + 5 maggio 1702.

 

3.3. don Scipione Moccia marchese di Casabona; 1° duca di Carfizzi (o Scarfizzi) nel 1697 acquistò Carfizzi dal duca di belcastro Fabio Caracciolo per ducati 31800 + after 1697. Carfizzi (o Scarfizzi) venne acquisita dai Sersale cui seguirono i de Filippis (1648 con Valerio) e, verso la fine del XVII secolo, i Pisciotta di Casabona. Il feudo, quindi, passò ai Moccia che, nel 1698, vi incardinarono il titolo di duchi. Scipione Moccia, marchese di Casabona, aveva ereditato Carfizzi grazie a una lontana parentela con Tommaso Pisciotta, ultimo esponente del suo casato

= donna Cecilia Gambardella (+ 10 Aug 1703)

 

donna Agnese Moccia/ dei duchi di Carfizzi; marchesi di Casabona * dopo il 1650; + 8 Jun 1723

= 8 Jan 1685 don Giorgio Pisani Marchese di Pascarola

donna Ippolita Moccia dei duchi di Carfizzi e marchesi di Casabona * 18 May 1654

= 21 Aug 1669 don Scipione Pisciotta

4.14 Donna Maria Maddalena Moccia (* 11 May 1655 † Napoli 25-III-1730)

= 17 Jul 1673 don Filippo Cavalcanti  Barone della Rota (* 1643 † V-1702), figlio di Antonio e di Beatrice Cavalcanti (figlia di Guido Cavalcanti Falangola) (vedi/see)

don Ettore Moccia dei duchi di Carfizzi; marchesi di Casabona * 8 Mar 1658

don Giuseppe Moccia dei duchi di Carfizzi; marchesi di Casabona * 19 Oct 1660

donna Zenobia Moccia dei duchi di Carfizzi; marchesi di Casabona * 21 Feb 1664

donna Anna Moccia dei duchi di Carfizzi; marchesi di Casabona * 27 Jul 1665

donna Teresa Moccia dei duchi di Carfizzi; marchesi di Casabona * 28 Dec 1666; + 15 Apr 1719

4.13. don Pietro Moccia 2° duca di Carfizzi prob. senza eredi perchè morto giovane * 26 Mar 1668; + 9 Sep 1732

4.10. donna Antonia Moccia (* dopo il 1670) duchessa di Carfizzi che passa al figlio Carlo Crispano

= 19 Feb 1696 don Domenico  Crispano

5.10 don Carlo  Crispano 5° duca di Carfizzi per successione materna; si intesta nel 1760 ma vende il feudo nel 1766 per ducati 52000 a Nicola Malena

4.12. Donna Maddalena Moccia  dei duchi di Carfizzi * 1677; + 25 May 1737

= 19 luglio 1708 don Carlo Capece Latro figlio di don Domenico Capece Latro (5 Jul 1654 - ) e donna Vincenza Vecchione dei baroni di Carife, * Napoli, Italia, 27 novembre 1675 e + Napoli 7 settembre 1722.

4.11. don Domenico Moccia 3° duca di Carfizzi prob. senza eredi *1708; + 1719

 

 

 

 

 

Fonte;

 

Manoscritti Serra di Serace, Archivio di Stato di Napoli

 

Si ringrazia il dott. Gaetano Moccia per il materiale genealogico gentilmente messo a nostra disposizione

 

 

 

INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO

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Comitato Scientifico Scientifico Editoriale del
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Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
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(Presidente: il XIII duca di San Donato, dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

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