DELLA MARRA

 

 

 

Antica famiglia patrizia ravellese, il cui sontuoso palazzo era posto verso la parte occidentale del palazzo vescovile; già in epoca normanna entrò nella nobiltà feudale del regno; in epoca angioina, insieme ai Rufolo, divennero arbitri delle dogane di Barletta e Trani, accumulando ingenti ricchezze, specialmente tramite il commercio, soprattutto di frumento, anche per contro della Corona, divenendo quindi illustre e potente, fino a possedere più di cento feudi, tra cui Serino, Stigliano, Montella e Alliano (con il titolo di Conte dal 1414), Monterocchetta (con il titolo di Marchese dal 1627), Guardia Lombarda (con il titolo di Duca dal 1611) e Macchia (titolo Ducale); furono ricevuti nell'Odine di Malta fin dal 1381 e godettero nobiltà anche in Scala, Napoli (Sedile Capuano), Capua, Barletta, Sessa, Somma e Messina; dopo lo scioglimento dei sedili nobili (1800), furono ascritti nel Libro d'Oro di Napoli (Sedile Capuano), mentre i membri del ramo ravellese furono ascritti nel Libro d'Oro di Ravello.

ARMA: d'azzurro alla banda doppio-contromerlata d'argento, accompagnata nel capo da un rastrello di tre pendenti di rosso; Alias: d'azzurro alla banda doppio-contromerlata d'argento; Alias: partito, nel 1° d'azzurro alla banda doppio-contromerlata d'argento e nel 2° troncato d'oro e di rosso. I vari membri della famiglia erano Patrizi di Ravello, Napoli, ecc.      

 

                                     

 

Angelo I detto “il Vecchio” (XIII sec.); Vicerè del regno per Federico II di Svevia;

= Sichelgaita.

 

A1. N;

= Filippo Santacroce, Signore di Candela e Montemilo.

A2. Planteda;

= (1250 ca.) Giovanni d’Avella, Conte di Ponza, figlio di Goffredo.

A3. Giozzolino (detto anche Jozzolino o Azzolino) (+ 1277/83); Maestro razionale della Gran Corte, familiare e consigliere regio (1269); aiutò re Manfredi contro il Papa.

 

B1. Angelo II (+ giustiziato 1283); Giudice della Gran Corte; membro del Consiglio Supremo; feudatario in Calabria; imprigionato in Castelnuovo (1282) e poi giustiziato;

= N. N.

 

C1. Giovanni (sec. XIII-XIV); visse e possedè vari beni in Barletta;

= (ante 1284) Eleonora Costanza Montefuscolo, Signora di Grumo, ecc., figlia di Corrado.

 

D1. Giovanni (sec. XIV); visse e possedè vari beni in Barletta;

= N.N.

 

E1. N (figlio maschio);

E2. Niccolò (+ assassinato nella rivolta dei barlettani nel 1381); 1° Signore di Barletta (investito da Giovanna I nel 1352); capitano generale della Terra d’Otranto (per re Roberto e la regina Giovanna I);

= (1330-35 ca.) Alferana Capitignano, figlia di Goffredo. Capostipite del ramo di Barletta e Stigliano

 

F1. N. (forse Giovanni) (+ assassinato nella rivolta dei barlettani nel 1381); 2° Signore di Barletta;

= N. N.

 

G1. Eligio (salvato dalla nutrice all’eccidio del 1381); 3° Signore di Barletta; 6° Signore di Stigliano (ereditato dal cugino Nicolò, vedi sotto);

= Covella Gesualdo, figlia di Elia II, 4° Signore di Gesualdo e di Govanna de Ponziaco.

 

H1. Giacomo (detto anche Iacobello); 4° (ed ultimo) Signore di Barletta; 7° Signore di Stigliano;

= 1° m. Margherita Acciaioli, figlia di Lorenzo Barone di Calamata e di Mattea Castaldo ;

= 2° m. Margherita Ponziaco, figlia di Roberto; 3° m. (1436 ca.) Marella Caracciolo, vedova di Russillo Zurlo.

 

I1. (1° m.) Guglielmo; 8° Signore di Stigliano; 1° Conte di Aliano (1414);

= 1° m. Teodora Grimaldi, figlia di Giosuè I, Conte di Policastro;

= 2° m. (1430 ca.) Polissena Sanseverino (figlia di ?).

 

L1. (2° m.) Eligio; 2° Conte di Aliano; 9° Signore di Stigliano;

= (1430-35 ca.) Sancia Caracciolo (+ 1438 ca.), figlia di Giovanni 1° Conte di Burgenza e di Lucrezia del Balzo.

L2. Bernardina (o Isabella); 3° Contessa di Aliano; 10° Signora di Stigliano;

= Luigi Carafa Signore di Mondragone, figlio di Antonio e di Vannella Stendardo.

Con tale unione il ramo si estinse nei Carafa di Maddaloni.

 

I2. (2° m.) Roberto;

= Emilia Marramaldo.

 

L1. Giustiniana (* 1442 ca., + 8-8-1513);

= Marino Grappina.

 

H2. Elia (dal nome del nonno materno); 1° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro;

= Caterina d’Andrea, sorella di Perrotto. Capostipite del ramo di Cagnano

 

I1. Nicolò; 2° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro;

= Covella Caracciolo, figlia di Martino e di Chiara Manigoldi; morto senza figli.

I2. Giovanni; 3° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro; 1° Signore di Capurso (feudo avuto dalla moglie);

= Covella Sandionigi (Sandionis), Signora di Capurso, figlia di Antonio.

 

L1. Beatrice;

= (1470 ca.) Enrico Burgarella, Signore di Vico.

L2. Giacomo; 4° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro;

= Ceccarella Marramaldo, figlia di Landolfo; morto senza figli.

L3. Bernabò (+ 1497); 5° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro; 2° Signore di Capurso;

= (1474, 3000 ducati di dote) Maria Del Balzo, figlia di Raimondo Conte di Alessano e di Antonia de Corettis .

 

M1. Covella;

= (18-7-1518) Landolfo D’Aquino, Signore di Cornelio (+ 1534), figlio di Gaspare, Signore di Grotta e di Maria Filomarino (da tale matrimonio nascerà Laudomia che sposerà Ettore della Marra, figlio di un tal Eligio, ma di un ramo sconosciuto: vedi sotto, nel ramo di Montemarano).

 

M2. Luigi; 6° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro; 3° Signore di Capurso;

= (1507-08 ca.) Eufemia D’Aquino, sorella di Landolfo.

 

N1. Giovanni Donato (* 1509); 7° Signore di Cagnano, Caprino e San Nicandro; 4° Signore di Capurso;

= Ippolita Carbone, figlia di Giacomo e di Diana Carafa.

 

O1. Costanza;

= Giovanni Vincenzo Santomango;

O2. Isabella;

= Francesco Gambacorta, vedovo di Topazia Agliata.

O3. Luigi;

= (1560-70 ca.) N. di Sangro, figlia di Ferrante e di Vittoria Della Leonessa.

 

P1. Don Ferrante Della Marra di Sangro (* 1565/75 ca., + dopo 1641); 1° Duca di Guardia Lombarda (acquistato il 16-11-1611 da Francesca Carafa, Duchessa di Lannoy); celebre genealogista, autore dell’opera “Discorsi della famiglie, ecc…” (1641); = (1603 ca.) Beatrice della Tolfa, vedova di Giovan Antonio Carbone (nel 1602), figlia di Giovanni Vincenzo, Signore di Polignano e di Angela Loffredo.

Capostipite dei Duchi di Guardia Lombarda.

 

Q1. Don Luigi (* 1603 ca., + 18-10-1635); 2° Duca di Guardia Lombarda (donatogli dal padre il 17-11-1629);

= (1620/21 ca.) N. Spinelli.

 

R1. Donna Beatrice (* 1621 ca., + in Guardia Lombarda, 21-7-1649; parrocchia di S. Maria delle Grazie); 3° Duchessa di Guardia Lombarda (succeduta al padre scomparso prematuramente nel 1635);

= (1637 ca.) Placido della Marra (+ ante IX-1649) (di quale ramo?).

 

S1. Don Giuseppe (+ in Guardia Lombarda 16-9-1656; parrocchia di S. Maria delle Grazie); 4° Duca di Guardia Lombarda (1649); dichiarato erede di beni paterni con i suoi vari fratelli e sorelle (Decreto di preambolo della Gran Corte della Vicaria del 28-9-1649); dichiarato erede dei beni feudali della madre (Decreto di preambolo della Gran Corte della Vicaria del 12-2-1650); morto senza figli.S

S2. Don Giovanni Battista (+ in Guardia Lombarda 9-11-1696; parrocchia di S. Maria delle Grazie); 5° Duca di Guardia Lombarda (succeduto nel 1656 al fratello Giuseppe, morto senza figli);

= 1° m. (1674/5 ca.) Vittoria Pignatelli, figlia di Ettore 6° Duca di Monteleone;

= 2° m. Antonia de Ponte, figlia di Giovan Battista, 2° Duca di Flumeri e di Cecilia Carafa.

 

T1. Donna Silvia (* Guardia Lombarda 4-5-1676, + 8-11-1768); 6° Duchessa di Guardia Lombarda (dopo la donazione del feudo da parte del padre e dello zio) (intestata come tale solo il 14-3-1744);

= (Napoli, 14-6-1699) Guglielmo Ruffo (1672-1748), 5° Principe di Scilla, ecc., figlio di Don Giuseppe Tiberio e Donna Agata Branciforte Con tale unione la famiglia si estinse nei Ruffo di Scilla .

 

S3. Don Antonio;

S4. Don Giacomo;

S5. Donna Antonia;

S6. Don Vincenzo;

S7. Don Nicola;

S8. Don Francesco; Vescovo di Mottola (donò la sua parte del feudo di Guardia Lombarda alla nipote Silvia)

 

P2. Don Giovanni Battista; Duca di Macchia;

= 1° m. Beatrice d’Aquino, vedova di Giovan Battista di Somma, figlia di Giovan Battista, Signore di San Nicola e di Lucrezia Caracciolo;

= 2° m. (1590 ca.) Ippolita Ruffo, figlia di Marcello e di Giovanna Benavides de Alarçon. Morto senza figli.

P3. Beatrice;

= Luigi Dentice, Signore di Vegiano.

 

O4. Lucrezia;

= Fabio Marchese (+ 11-11-1593), Signore di Lettere, celebre giureconsulto, figlio di Tommaso e di Dianora del Barone.

O5. Beatrice;

= (1560 ca.) Scipione di Capua, signore di Campolatora, figlio di Fabrizio e di Isabella Galerata (Galeota?).

 

N2. Raffaello.

N3. Domenico.

 

M3. Ramondetta;

= Giovanni Girolamo Di Gennaro, Signore di Crispano.

M4. Raffaello; Signore di Carpignano (ereditò tali beni dallo zio Jacopo del Balzo, Vescovo di Alessano e Signore di Carpignano, assumendo il cognome Della Marra del Balzo);

= Diana di Diano.

M5. Guglielmo.

 

H3. Giovanni;

= N.N.

 

I1. Masella;

= Antonio Marramaldo.

I2. Bernabò.

 

H4. N;

= Ottino di Caro.

H5. Maria (+ Trani 3-12-1442);

= Pietro Palagano, Vicerè di Napoli (1424).

H6. Margherita (+ 1335-40 ca.); Signora di Canosa, Deliceto (Deliso) e S. Agata;

= 1° m. Perrotto d’Andrea, Conte di Troia;

= 2° m. (gennaio 1418) Francesco Orsini (+ 1456) 1° Duca di Gravina, ecc.

 

F2. Simona;

= (1355 ca.) Niccolò Spinelli Conte di Gioia, Gran cancelliere del reame.

 

C2. Guglielmo (+ ante 1338); 1° Signore di Stigliano, Capitano di Barletta (con una paga di 100 once annue);

= Costanza di Sangineto, figlia di Ruggero, Signore di Sangineto, ecc. e di Jacopa della Marra. Capostipite del ramo di Stigliano

 

D1. Niccolò; 2° Signore di Stigliano;

= 1° m. (1318) Margherita Bisceglie;

= 2° m. (II-1327) Costanza d’Alagno.

 

E1. (1° m.) Guglielmo; 3° Signore di Stigliano;

= (assenso reale 1338) Margherita Ganginati, figlia di Percivalle e di Maria d’Evoli.

 

F1. Mario; 4° Signore di Stigliano; cavaliere napoletano;

= Teodora Grimaldi, figlia di Niccolò 3° Signore di Messimeri e di Eleonora Caracciolo.

 

G1. Nicolò (che ebbe il nome dal nonno materno); 5° Signore di Stigliano;

= (1381 o 82) Chiarella Sanseverino, figlia di Francesco, Signore di Nardò e di Francesca Orsini. Morto senza figli

(i suoi beni passarono al cugino Eligio, vedi sopra).

 

E2. Filippo;

= (assenso reale 1338) Margherita Ganginati, figlia di Percivalle di Maria d’Evoli.

 

D2. Clemenza;

= (1310, con dote di 700 once d’oro) Niccolò Gesualdo, Signore di Calitri, Caggiano, ecc.

D3. Filippa Maria;

= Simone Stendardo, figlio di Guglielmo e di Giovanna di Ceccano.

 

C3. Luisa;

= (1295 ca.) Bertrando Artus, Signore di Licodia, Capitano di Barletta.

C4. Giovanna; Signora di Frigento;

= 1° m. Conte Niccolò, 5° Signore di Gesualdo (secondo altri Giovanna era figlia di Niccolò della Marra) ;

= 2° m. Tommaso Dragone, figlio di Goffredo ed Egidia Sorelle.

C5. Vittoria;

= (assenso reale siglato a San Martino 1283) Francesco di Sangineto (+ asedio di belvedere 1291), figlio di Ruggero .

C6. Maria (+ 1299/1300);

= (assenso reale 1283) Guglielmo Marzano, Signore di 1/3 di Marzano, ecc. (+ 1306), figlio di Riccardo e di Ragalide di Dragone .

C7. Renza;

= (assenso reale 11-11-1283, con dote di 100 once d’oro) Adamo Filangieri (+ 1284), figlio di Aldoino e di Giordana di Tricarico.

 

B2. Bertoldo (+ giustiziato 1283); imprigionato in Castelnuovo (1282) e poi giustiziato;

= (assenso reale 1272) Tommasina Fasanella, figlia di Tommaso, Signore del Vasto; morì senza figli.

B3. Galgano I (+ giustiziato 1283); 1° Signore di Riolo ed Amendolea in Calabria; imprigionato in Castelnuovo (1282) e poi giustiziato;

= N. N. Capostipite del ramo di Riolo

 

C1. Maria;

= (assenso reale stilato in Nicotera l’11-6-1283) Giovanni di Luco, figlio di Gionata, Signore di Sorano, Specchio e Otranto.

C2. Jacopo; 2° Signore di Riolo ed Amendolea;

= N. N.

 

D1. Adelizia;

= (ante 1326) Guale d’Isernia, Signore di Ripacandida, Molignano in Terra d’Otranto (armato cavaliere da re Roberto nel 1326); vissero in Barletta in un magnifico palazzo.

D2. Galgano II; 3° Signore di Riolo ed Amendolea;

= 1° m. (1311 ca.) Benincasa d’Oppido, Signora di Cerchiara, Albidona e Casalnuovo, figlia di Jacopo e di Avenia d’Amici;

= 2° m. (1319 ca., con dote di 350 once d’oro) Costanza Santacroce, figlia di Percivalle, Mastro portulano.

 

E1. Galgano III; 4° Signore di Riolo, Amendolea, ecc., Signore di Calopezzati (avuto nel 1345 dalla moglie);

= (1344/45 ca.) Nita Caputo, figlia ed erede di Giovannotto, Signore di Calopezzati.

 

C3. Luisa;

= (assenso reale 1296, con dote di 316 once d’oro) Ampolonio di Morano, Signore di Morano (che sposò poi, verso il 1322, Luisa Ruffo, figlia di Enrico Signore di Sinopoli vedi/see).

C4. Francesco; visse in Barletta;

= (1300 ca.) Olivia Adimari.

 

B4. Sibilla, Signora di Teggiano (attuale Diano);

= Pietro Riccardo Gambatesa, Signore di Gambatesa, ecc., figlio di Goffredo.

B5. Flondina;

= (1268 ca.. con dote di 150 once d’oro) Sparano di Bari.

B6. Gaetana;

= (assenso reale stilato in Calvi 23-6-1272) Federico di Tarsia, Signore di Tarsia, Canna, Casalnuovo, figlio di Paolo.

B7. N (Un’altra figlia);

 

A4. Risone I; Tesoriere reale (nominato il 4-5-1278); Mastro portolano del Reame (1271); 1° Signore di Serino (appartenuto al padre della 2° moglie);

= 1° m. N;

= 2° m. Adelizia Sanseverino Tricarico (+ post 1283), Signora di Solofra, figlia ed erede di beni di Giacomo ;

 

B1. (1° m.) Gugliemo; 1° Signore di Stigliano (concessogli da re Carlo II nel 1291); tutore nel 1292 della nipote Sveva d’Avezzano;

= Costanza di Sangineto, vedova di Giovanni Ruffo, figlia di Ruggero di Sangineto e di Jacopa di Lauria . Morto senza figli.

B2. Conrado; Signore di Volturara;

= N. N.

 

C1. Giovanna;

= Guglielmo Pisanello, Signore di Pisanello, ecc.

C2. Fiordaligi;

= (con dispensa papale perché cugini germani) Bernardo Pietravalida, figlio di Riccardo e di Sibilla della Marra.

C3. Giovanni;

= Beatrice di Capua, Signora di Caprile (Capriglia?), figlia unica di Riccardo e Margherita Ponsiaco.

C4. N (figlio)

C5. Giozzolino;

= 1°m. Maria Negri, Signora di Cagnano e Casalnuovo, figlia di Giovanni;

= 2° m. (1320 ca.) Dierna d’Oppido, figlia di Jacopo e di Avenia d’Amici, sorella ed erede di Benincasa, Signora di Cerchiara, Albidona e Casalnuovo.

 

D1. Corrado;

D2. Giovanna;

= (13-4-1338, contratto matrimoniale 1-8-1343); Nicolò Santacroce, figlio di Giovanni Filippo, Signore di Montemilone, fratello di Costanza, sposata con Galgano della Marra (vedi sopra).

 

B3. Pietro;

= N. N.

 

C1. Agnese (figlia unica);

= (1293 ca.) Bartolomeo Sighinolfi, Conte di Noat, figlio di Riccardo e di Agnese Dentice.

 

B4. Giulia;

= (16-9-1283) Luca d’Aquino (+ 25-3-1299), figlio di Tommaso, Signore di Grotta.

B5. Jacopa;

= 1° m. Giovanni de Beauclaire, Signore di Acerno;

= 2° Ugo del Balzo (+ al Tanaro 1315), Signore di Gaudissart, ecc., Siniscalco del reame .

B6. Maria;

= Francesco Maletta, Conte d’Apice, figlio di Federico e di Minora di Dragone.

B7. (2° m.) Nicola (sec. XIII-XIV); 2° Signore di Serino;

= 1° m. (1294) Angela Pipino (vedi), figlia di Giovanni e di Sibilla di Bisceglie;

= 2° m. (1300 ca.) Francesca Ceccano, vedova di Amerigo II di Sus, figlia di Landolfo. Capostipite del ramo di Serino

 

C1. Giovanni (sec. XIV); 3° Signore di Serino;

= Giovanna de Lautrec, figlia unica di Giannotto, Signore di Caravignano e di Margherita d’Orivilla.

 

D1. Matteo (+ 1389); 4° Signore di Serino;

= (1385-89 ca.) Francesca (detta Cicella) Della Ratta, figlia di Luigi Antonio Conte di Caserta e di Beatrice Orsini dei Conti di Nola e Soleto (che sposerà poi Ungaro di Santangelo Conte di Sarno) (vedi).

 

E1. Giacomo Antonio I (+ 1416 ca.); 5° Barone di Serino;

= ca. 1400 (una bambina) Ilaria (detta Flavia) Scillato (+ post 1454), Signora di Ceppaloni e Chianchetelle, figlia di Ugone e Rita di Molise (l’eredità di Ilaria venne smembrata per ordine regio; nel 1454 rinuncia alla successione del feudo di Ceppaloni in favore del nipote Giacomo Antonio II, riservandosi l’usufrutto di Ceppaloni, stabili in Benevento, Salerno e Montearato). Lei sposerà poi (post 1418/ante 1440) Francesco Orsini 1° Duca di Gravina .

 

F1. Matteo Antonio (+ 5-12-1449, sepolto in S. Lorenzo Maggiore in Napoli); 6° Barone di Serino; Protonotario del reame;

= Caterina Dentice, figlia di Camillo (costei il 20 gennaio 1462 acquistò dal figlio Giacomo Antonio il suffeudo di Cortoffo, presso Ceppaloni, che donerà poi al nipote Francesco).

 

G1. Giacomo Antonio II (sec. XV); 7° Barone di Serino, 1° Signore di Ceppaloni, Chianchetelle, Montella, Roccabascerana, Castelfranco (avuto dalla moglie), Madonna Peronella, Montemarano, Vairano e Volturara; ribelle al re Ferrante d'Aragona, fu poi perdonato e reintegrato dei suoi beni (30 settembre 1461); divise infine i suoi feudi fra i figli Camillo e Francesco;

= Biancamano Zurlo, Signora di Castelfranco, figlia di Francesco, Conte di Nocera e di Marella Caracciolo (che era stata madre di Eustacchio del Tufo, marito di Porzia, vedi sotto).

 

H1. Camillo (sec. XV); 8° Barone di Serino, 2° Signore di Ceppaloni, ecc. (beni confermatigli il 20-2-1464); vendè alcuni suoi beni ai coniugi Ludovico della Tolfa ed Agnese Orsini (13-7-1469); Signore di ½ Baiano (donatogli dal fratello Francesco);

= 1° m. Eleonora Bozzuto, figlia di Cesare, Signore di Afragola e di Caterina di Bologna;

= 2° m. Giovannella Stendardo, figlia di Matteo Boffa Stendardo e di N. Orsini.

 

I1. (1° m.) Giacomo Antonio III; 9° Barone di Serino, 3° Signore Ceppaloni, ecc. (per donazione paterna del 17 maggio 1526);

= Antonia Tomacello; divenne ribelle, unendosi all'impresa dei Francesi guidati da Lautrec (1528) e per questo perse tutti i suoi averi (i suoi feudi furono devoluti alla Regia Corte che li donò poi a Roderico D'Avalos).

 

L1. Giovan Vincenzo; fu procuratore della madre in una causa contro i D'Avalos, nuovi Signori di Ceppaloni, che pagarono loro 1500 ducati per ottenere la rinuncia a tutte le pretese dei Della Marra sul feudo di Ceppaloni (atto notarile del 26 novembre 1538);

= Diana D’Avalos, figlia di Roderico, Signore di Ceppaloni e di Feliciana di Gregorio, Signora di Castelfranco; Diana si risposò poi con Giovanni Tomacello.

 

I2. Prospero; ribelle, si unì con il fratello all'impresa dei Francesi guidati da Lautrec (1528);

I3. Giulio Cesare;

= Giovanna Piccolomini d’Aragona.

 

L1. Isabella Antonia;

= Marzio Caracciolo, Signore di Ginestra.

L2. (collocazione incerta) Felice; 1° Signore di Cellammare;

= Antonia Caracciolo, figlia di Giovanni e Silvia Minutolo. Linea di Cellammare

 

M1. Cesare; 2° Signore di Cellammare;

(1550-55 ca.) Isabella Carafa, figlia di Galeotto, Conte di Santa Severina e di Eleonora d’Aquino.

 

N1. Felice; 3° Signore di Cellammare; Eleonora Caracciolo, figlia di Ascanio e di Aurelia Caracciolo.

 

O1. Camillo; Presidente della Regia Camera della Sommaria;

= Beatrice de Silva.

O2. Zenobia;

= Lutio Palagano, 6° Signore di San Vito.

 

N2. Girolamo;

= Beatrice, sorella di Eleonora (vedi sopra).

 

I4. Ilaria;

I5. Camilla;

= Giovanni Pettinato.

 

H2. Francesco (+ 1530); 2° Signore di Montemarano, Castelfranco, Castelmuzzo, Signore di Cortoffo (suffeudo della Terra di Ceppaloni donatogli dalla nonna Caterina Dentice il 25 aprile 1479), 1° Signore di ½ Baiano (l’altra metà la donò al fratello Camillo), comprato per 1400 ducati (26-6-1509);

= Laura del Dolce, figlia di Giovanni Paolo, Signore di Cotrosiano, Aradeo, ecc., e di Luisa Brusca.

Ramo di Montemarano

 

I1. Caterina;

= Adriano Caracciolo, Signore di Fuoroli, figlio di Bartolomeo.

I2. Giovanni Battista; 3° Signore di Montemarano, Castelfranco, Castelmuzzo, Cortoffo, 2° Signore di ½ Baiano;

= Antonia Acquaviva (+ dopo 1564), figlia di Belisario, 1° Duca di Nardò e di Sveva Sanseverino.

 

L1. Giovanni Cesare; 4° Signore di Montemarano, Castelfranco, Castelmuzzo, Cortoffo, 3° Signore di ½ Baiano;

= Maria Caracciolo, figlia di Giovanni Antonio, 2° Signore di Parete e di Zizzola Minutolo.

 

M1. Antonia;

= (1560 ca.) Eligio della Marra, figlio di Ettore (ma di quale ramo?) e di Laudomia d’Aquino (costei era figlia di Landolfo e di Covella della Marra, vedi sopra, nella linea di Cagnano).

Con tale unione il ramo si estinse nei Della Marra di Baiano (vedi più in basso).

M2. Giovanna; Signora di Castelmuzzo (donato dal fratello Giovanni);

= Antonio de Gennaro.

M3. Giovanni (+ 7-9-1617); 5° Signore di Montemarano, Castelfranco, Castelmuzzo, Cortoffo, ½ Baiano;

 

L2. Beatrice;

= (1560 ca.) Ferdinando Carafa, 2° Marchese di San Lucido, figlio di Federico e di Giovanna Galeranno.

 

I3. Giacomo Antonio;

= Giovanna Spina, figlia di Angelo, Signore di Bagnara e di Beatrice Brancaccio.

 

H3. Nicola Antonio; citato in un atto nel 1458.

H4. Caterina;

= 1° m. Achille Aldemoresco, figlio di Fabrizio e di Zenzella Carafa;

= 2° m. Lione de Macris.

H5. Delizia;

= Antonello Gesualdo, Signore di Pescopagano.

 

G2. Alessandro; Arcivescovo di Santa Severina (1484); protonotario apostolico (acconsentì che sua madre donasse il feudo di Cortoffo al nipote Francesco); celebre giurista.

G3. Giulia;

= Goffredo Piscicelli.

G4. Margaritella;

= Amelio de Sinerchia (vedi).

G5. Porzia;

= Eustacchio del Tufo, figlio di Giovanni Antonio, Barone del Tufo, ecc. e di Marella Caracciolo.

 

F2. Niccolò Giovanni; citato in un atto del 1460.

F3. Giovanna;

= (1435 ca.) Giovanni Della Leonessa, figlio di Luigi, Signore di Airola e di Magalda Scillato, sorella di Ilaria.

 

D2. Covella;

= 1° m. Antonio Assanti, figlio di Jacopo;

= 2° m. N. Santangelo, figlio di Giacomo.

 

C2. Risone II; Vicerè per il re Roberto d’Angiò.

C3. Sibilla (detta Filippa);

= (1313 ca) Filippo di Sus (+ 1347), Signore di Sus, Barone di Marioles, ecc.

C4. N;

= (ante 1323) Guglielmo di Tocco.

C5. N;

= (ante 1323) Carlo Frangipane.

 

B8. Giovanni; Giustiziere di Capitanata (1295);

= (1269) Sorana Alneto;

 

C1. Mabilia (figlia unica);

= Bartolomeo Caracciolo.

 

B9. Chiarenza;

= (assenso reale 1273) Filippo Maramonte.

B10. Alburia;

= Grimaldo d’Avezzano, Signore di Tricarico, ecc.

B11. N;

= Gualterio de Ponte.

 

A5. Anna;

= (1250-55 ca.) Matteo Rufolo (+ 1269 ca.) (vedi/see), Patrizio di Ravello.

 

 

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Della Marra di Baiano

 

 

 Eligio (forse discendente di Eligio 3° Signore di Barletta?); nobiluomo;

= N. N.

 

A1. Ettore;

= Laudomia d’Aquino, figlia di Landolfo, Signore di Cornelio (+ 1534) e di Covella della Marra (del ramo di Cagnano).

 

B1. Eligio;

= (1560 ca.) Antonia della Marra (vedi sopra), figlia di Giovanni Cesare, 4° Signore di Montemarano, ecc. e di Maria Caracciolo.

 

C1. Ettore; 1° Signore di Baiano e di Castelfranco (ereditati dallo zio materno il 16-10-1617);

= N. N.

 

D1. Muzio (+ prima del padre 1634); 2° Barone di Baiano e di Castelfranco;

= N. N.

 

E1. Antonia (* 1615 ca.);

= (1632) Trisone de Ponte, 1° Duca di Flumeri (16-11-1629), figlio di Giovan Battista e di Aquina Alvito.

E2. Geronimo; 3° Barone di Baiano e di Castelfranco;

= 1° m. Beatrice Caracciolo, figlia di Ascanio e di Aurelia Caracciolo;

= 2° m. Giulia Gattola.

 

F1. Cornelia Teresa;

= (in Barletta 1680) Antonio Filangieri (* Trani 28-1-1651), figlio di Ottavio e di Isabella Schinosa.

F2. Antonio (+ 1725); morto senza figli.

F3. Isabella; nobildonna di Barletta;

= Orazio Zunica, figlio di Giovan Battista e di Camilla Gagliardi.

 

B2. Vincenza;

= Giovanni Francesco Caracciolo (+ 1-11-1555), Signore di Montequile, figlio di Michele e di Laudomia Caracciolo.

 

 

 

FONTI:

 

Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forestiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate con la Casa della Marra, Napoli, 1641

Folliero de Luna, Essai sulla genealogia della casa della Marra, appunti (in francese) manoscritti (1998), gentilmente forniti dal Dott. Damiano dell’Archivio di Stato di Napoli.

C. Porcaro, Ceppaloni tra cronaca e storia, 1983

G. Grimaldi, Genealogie storiche

 

 

 

 

 

 

INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO

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Comitato Scientifico Scientifico Editoriale del
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Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
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(Presidente: il XIII duca di San Donato, dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

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