BUONDELMONTI

Linee antiche

 

 

 

 

Sichelmo, secondo un documento del XII secolo, redatto dal pronipote Ranieri, sembra che egli e la sua famiglia fossero di legge romana. Probabilmente era castellano di Macerata, Paterno, Santa Cristina, Petroio, Fabbrica, Sambuca e Montebuono, tutti castelli e terre che passarono in eredità ai figli sul finire del X secolo.

 

A1. Alio (+ post 986), Signore del castello e terra di Petroio e di parte del castello di Montebuono.

       = ………

 

       B1. Valberto (+ post 987 o 1003), Signore di Petroio.

              = Villa, forse figlia di Ildebrando Aldobrandeschi Conte di Soana

 

              C1. Ugo (+ assassinato 1003).

              C2. San (canonizzato nel 1193) Giovanni Gualberto (+ monastero di Passignano 1073), nel 1003 diviene

                     monaco cluniacense a San Miniato, fondatore della celebre abbazia di Vallombrosa e del relativo ordine

                     monastico nel 1015; Abate Generale dell’Ordine nel 1055, Abate di Fucecchio.

              C3. Taizzone o Taiberto (vediivente 987 e 1002).

 

A2. Giovanni (+ post 1042), Signore dei castelli di Macerata, Paterno, Santa Cristina.

       = ………

 

       B1. Tegrimo, Signore dei castelli di Macerata, Paterno e Santa Cristina. Alla sua morte succede il cugino Ranieri.

 

A3. Sichelmo

       = Berta, figlia di Petronio

A4. Ranieri detto Pagano, era castellano di Fabbrica e Sambuca con ¼ di Montebuono, nel 1042 fece una permuta

       con l‘Abate di Passignano. Aveva la residenza a Macerata.

       = Ghisilla, figlia di Giovanni

 

       B1. Ranieri (vediivente 1049 e 1089), castellano di Fabbrica, Sambuca e Montebuono, eredita i feudi del cugino

              Tegrimo; nel 1049 diede a livello alcune terre all’abate di San Michele di Passignano, mentre nel 1089 appare

               in una donazione.

              = Ermengarda (+ post 1083), insieme al marito fece una donazione all’abbazia di Montescalari nel 1083.

 

              C1. Ranieri (+ ante 1137), castellano di Fabbrica, Sambuca, Montebuono, Paterno e Santa Cristina; nel 1097

                     è costretto a stipulare una accomandigia con il Vescovo di Firenze, mettendo il castello di Montebuono

                     sotto la giurisdizione di questo; nel 1135 ca. perde i suoi diritti feudali a favore del comune di Firenze.

                     In seguito i discendenti si trasferirono a Firenze, entrando a far part della cittadinanza. Fece una

                     donazione a favore di Mainardo Abate di Montescalari nel 1113, e un’altra nel 1129 a favore dell’Abate

                     Ugone. Aveva la residenza nel castello di Montebuono.

                     = Teodora, figlia di Guido (+ post 1113, appare nella donazione a favore dell’Abate Mainardo).

 

                     D1. Rosso, per la sua discendenza v. Parte II.

                     D2. genmarenostrum (+ post 1123).

                     D3. Rinuccino (+ post 1137), consesse dei terreni a livella in favore dell’abbazia di San Michele a

                             Montescalari nel 1137.

                            = Bonizza

 

                            E1. Ugone

                            E2. Antinoro (+ post 1188)

           = ………

 

                                  F1. Accarisio (+ post 1178).

                                  F2. Ottaviano (+ post 1178).

 

                     D4. Paganello (vediivente 1126 e 1137).

                     D5. Ranieri (+ post 1137), nel 1137 fece la donazione di un terreno nel luogo detto Altare in favore

                            dell’abbazia di San Michele a Montescalari.

                            = Imelda

                     D6. Uguccione, per la sua discendenza v. Parte III.

 

              C2. Bono (+ post 1102), forse era prete.

 

       B2. Giovanni

       B3. Ugone

 

INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO