PATRIZIATO DI AMALFI

 (Salerno) 

riconosciuto Patrizio di (m.)

 

 

1.      Arvonio

2.      Augustariccio

3.      Bembo

4.      Bonito; ramo della omonima famiglia di Scala (vedi/see).

5.      Brancaleone

6.      Brancia; ramo dell'omonima famiglia nobile di Sorrento (vedi/see)

7.      Cappasanta

8.      Capuano

9.      Carbone;

10.  Castriota; nobile famiglia albanese congiunta dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg (1404-1468). Anche Amalfi ha ospitato Albanesi e tra i più illustri: un discendente diretto, un nipote dell’eroe albanese che portava il suo stesso nome: Giorgio. Egli, infatti, figlio di Giovanni di Giorgio e di Andronica Comneno, pose la sua dimora in Amalfi nel 1498 ove ebbe l’incarico di Tesoriere conferitogli da Alfonso I Piccolomini, duca di Amalfi. Giorgio prese in moglie Bernardina Coppola, figlia del nobile scalese Guido ed i loro discendenti si imparentarono con le più cospicue famiglie amalfitane: i d’Alagno, i del Giudice, i Sasso, i d’Afflitto ed anora con i Coppola del ramo di Ravello. Con i discendenti di Cesare di Andrea e di Vittoria Sasso si estingue il ramo dei Castriota della Costiera Amalfitana. Una contrada di Amalfi prende il nome di Campo Castriota appunto perché in essa la famiglia pose la sua dimora. La famiglia Castriota usò uno scudo d’oro all’aquila bicipite spiegata e coronata di nero, con la pila scorciata d’azzurro, caricata di una stella di sei raggi.  In Scala, ex Cattedrale di S. Lorenzo, altare di S. Nicola nella navata sinistra, lo stemma è accostato a quello degli afflitto appunto per il matrimonio contratto tra Camilla di Andrea e Lorenzo di Michele d’Afflitto. I Castriota di Amalfi si estinsero con Andrea di Cesare, sacerdote, morto nel 1625. Possedevano una cappella nella navata di S. Matteo che avevano avuto dai Brancia. La famiglia è iscritta nell’Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana.

11.  Citarella; ramo dell'omonima famiglia patrizia di Maiori (vedi/see).

12.  Cocozza

13.  Comite

14.  Correale; antica famiglia patrizia amalfitana, passò in Napoli in età angioina ed ivi entrò nel patriziato locale, nel Seggio di Porto, ottenendo importanti cariche regie e fu imparentata con i Bozzuto, Capece, Carafa, Mormile, Scrignaro, Sersale, ecc.; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Guglielmo (XIII-XIV sec.), giustiziere in Abruzzo (dal 1318); Marino (XIV sec.), protontino di Amalfi; Pietro, giudice e giurisperito, svolse missioni di fiducia ad Amalfi; Fiore (XIV sec.), nobildonna napoletana, ricordata dal Boccaccio nella “Caccia di Diana”.

15.  Corsaro

16.  D'Afflitto; ramo dell'omonima famiglia patrizia di Ravello (vedi/see).

17.  D'Alessio

18.  D'Ancora

19.  D'Arco; antica famiglia patrizia amalfitana, che in epoca angioina si trasferì a Napoli, dove fu ascritta al patriziato locale nei sedili di Portanova e Montagna, entrando nella corte reale ed imparentandosi con nobili napoletani, come i Caputo; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Marino (XIV sec.), che ebbe cariche ed onori da re Roberto; Landolfo (XIV sec.), milite e cortigiano di Giovanna I, con il figlio Niccolò; Giovanni (XIV sec.), milite e cortigiano di Giovanna I; Giannetto (XIV sec.), altro milite e cortigiano di Giovanna I.

20.  De Alagno (o D'Alagno); famiglia patrizia di Amalfi, potenti nel XIV sec. alla corte di re Roberto e della regina Giovanna I, patrizi napoletani del seggio di Nido, furono Conti di Burrello e di Buchianico, imparentati con le famiglie Caracciolo, Carafa, Cripano, Mormile, Piscicelli, Vulcano; si estinsero in seguito; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Franzone (XIV sec.), luogotenente del Gran camerario; Andrea (XIV sec.), giustiziere d'Abruzzo (1321); Ovillo (XIV sec.), maestro razionale della Gran Corte della Vicaria all'epoca di Giovanna I; Costanza (XIV sec.), figlia di Balovino detto Baldetto, moglie di Niccolò della Marra Signore di Stigliano; Zizzola (XIV sec.), nobildonna napoletana, ricordata dal Boccaccio nella “Caccia di Diana”. Lucrezia (XV sec.), la famosa cortigiana di cui si innamorò re Alfonso I d'Aragona, e che per tanto divenne potentissima.

21.  De Balneo

22.  De Cuncto

23.  De Liguoro

24.  Del Doce (o Doce); famiglia patrizia di Amalfi, forse un ramo della famiglia Capece di Napoli come ricorda la tomba di Marino Capece Del Doce, morto nel 1325 e spolto nella chiea di Donna Romita); furono poi ricchi feudatari (ebbero i feudi di Albi in Abruzzo, di Rocca di Aprigliano, Crispano, Scafati, Trentola, Arzano, Arade, Cutrofiano, Noja, Gioia, Mannia, Macchia, Monteoduni, ecc.); fra i personaggi celebri di questa famiglia: Ferrante, dottore in Legge, poi Duca di Belvedere;

25.  Del Giudice; antichissima famiglia amalfitana, discesa da Giovanni (X sec.), giudice della Repubblica Amalfitana; fu probabilmente fra le famiglie amalfitane che contribuirono alla nascita dell'Ordine Gerosolomitano; successivamente appoggiarono la dinastia angioina prestando loro ingenti somme ed entrando così nella nobiltà del regno ed ottenendo anche feudi, come Cellammare; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Bartolomeo e Filippo (XIII sec.); mutuarono denaro a Carlo I; ARMA: inquartato di rosso e di nero, alla croce patente di argento, dentata, posta sul tutto.

26.  Del Pezzo

27.  Dentice; antica famiglia patrizia amalfitana, passò in Napoli in età angioina ed ivi entrò nel patriziato locale, ottenendo cariche regie e feudi: il ramo D. del Pesce (dallo stemma con il pesce dentice) fu ascritto nel Seggio di Capuana; i D. delle Stelle (dallo stemma con un mezzo leone con tre stelle sotto) nel Seggio di Nido; fra i personaggi celebri di questa famiglia: (del ramo del Pesce) Francesco, maresciallo del Regno, Siniscalco della casa reale, Signore di Mondragone, Ischitella, Pesco, Lago, Varano, Vigiano, ecc.; Antonio, figlio del precedente, di cui ereditò i feudi e ricoprì le stesse cariche; (del ramo delle Stelle) Giovanni detto “Carestia”, Signore di Genzano, Casalnuovo, Vetrana, Calvi, Torre, Francolisi, Ischitella;

28.  De Mallano (o Magliano); antica famiglia patrizia amalfitana, ramificata anche in Nocera ed in Napoli (dove godette nobiltà, cercando qui la reintegra nel 1576 al Sedile di Nido);

29.  De Penna

30.  De Sanctis

31.  De Vito

32.  Falangola; antichissima famiglia amalfitana, attestata fin dal IX sec., fu patrizia locale, ma ramificata anche altrove, venne inserita poi nel censimento della Nobiltà Italiana; un suo ramo si trasferì a Sorrento (XIII sec.), dove fu iscritto al patriziato locale nel seggio di Porta; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Lucio (XIII sec.) doganiere di Sorrento; Costanza (XIII sec.) patrizia sorrentina, mutuatrice di denaro alla corona d'Angiò; Roberto (XIV sec.), patrizio sorrentino, mastrogiurato di Tropea (1346) e custode delle mura di detta città; Domizio (+ 1470), nipote di Roberto, patrizio sorrentino, Arcivescovo di Sorrento, illustre, dotto e benemerito; Bernardino (XV-XVI sec.), patrizio sorrentino; capitano regio, segnalatosi alla battaglia di Lepanto (1572); Francesco (XVI sec.), patrizio sorrentino, Governatore di Sorrento; Nicolantonio (XVI sec.), patrizio sorrentino; capitano; Barone di Fagnano ed altri feudi in Calabria; Filippantonio (XVI-XVII sec.), figlio di Nicolantonio, patrizio sorrentino; Barone di Fagnano ed altri feudi; Supremo reggitore delle due Calabrie per re Filippo II; Giovan Battista (XVI-XVII sec.), figlio di Filippantonio, patrizio sorrentino; Barone di Fagnano, Malvito, San Lauro, ecc; comandante di fanti nelle guerre di Fiandra (1600); Bernardo Commendatore dell'Ordine di Malta (1653); Nicola, cavaliere gerosolomitano (1694); Tommaso cavaliere gerosolomitano (1696); Giuseppe (XVII sec.), Presidente della Regia Camera della Sommaria (1675); Antonino Vescovo di Caserta (1736). ARMA: di oro al leone troncato di rosso e di verde.

33.  Fasano (o Fagiano); famiglia patrizia di Amalfi, poi passata a Napoli in età angioina, dove dinennero potenti nel XIV sec.; fra i personaggi celebri di questa famiglia: Riccardo (+ 1333), cavaliere e professore, medico di fiducia di re Roberto; Giovanni, familiare di re Roberto, tutore dell'Infante Ferdinando di Maiorca (1332), milite (1335), fra i più alti dignitari all'incoronazione di Giovanna I (1343); Cecca (XIV sec.), nobildonna napoletana, ricordata dal Boccaccio nella “Caccia di Diana”.

34.  Favaro

35.  Marramaldo;

36.  Manso

37.  Mastalo

38.  Mezzacapo

39.  Molignano

40.  Pacca

41.  Pisano

42.  Platamone

43.  Proto

44.  Protonobilissima

45.  Riccio

46.  Romano; un ramo dell'omonima famiglia di Tramonti (vedi/see); In Amalfi furono giudici Giovanni di Stefano enel 1280 ed Orlando nel 1308. Possedeva una cappella nella cattedrale di Amalfi nell’ala di S. Caterina.

47.  Ristalda

48.  Spada

49.  Staibano

·        altre

 

Fonti: - Ammirato (1580 e 1651,) Mazzella 1601 De Lellis 1671 Ricca 1859 Litta, Famiglie celebri Bonazzi di Sannicandro 1902 e 1913 de' Divitiis, Dizionario dei Predicati, 193 ed ediz. agg., 1965 Spreti 1936 Pellicano Castagna 1978 e 1983 Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano Archivio di Stato di Napoli Libro d’Oro della Nobiltà Italiana

 

INDICE DELLE FAMIGLIE NOBILI DEL MEDITERRANEO

  • Comitato Scientifico Scientifico Editoriale del
  • Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
  • (Presidente: il XIII duca di San Donato, dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

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